Dopo il caffé ed il giocattolo sospeso, ora c'è anche la polpetta. L'iniziativa di lasciare una "polpetta sospesa" per chi ha più bisogno è partita da "Sfizzicariello", una gastronomia sociale al Corso Vittorio Emanuele a Napoli. A lavorarci ci sono i ragazzi della cooperativa "Arte, musica e caffé" che da dieci anni sono impegnati nell'esercizio commerciale. Nella cooperativa lavorano tutti giovani con problemi psichiatrici, di disagio sociale o psicologico che, coadiuvati da professionisti, nella loro squadra hanno trovato una strada verso l'inclusione sociale e anche la propria serenità. Il presidente della cooperativa, Carlo Falcone, porta avanti questo progetto ed ha avuto l'idea della "polpetta sospesa". Come racconta lui stesso: "Spesso le persone entrano con grande umiltà e dignità nel nostro negozio chiedendoci se è avanzato qualcosa da mangiare. Noi non riceviamo finanziamenti, ma se possiamo aiutare lo facciamo sempre. Non risolviamo certo il problema per tutti i bisognosi, ma cerchiamo nel nostro piccolo di dare un contributo. Così magari l'invenduto lo diamo alle persone più bisognose nel quartiere. Mi è venuta l'idea di chiedere ai nostri clienti affezionati di contribuire e darci una mano. Possono lasciare la "polpetta sospesa" alla cifra simbolica di un euro". L'iniziativa, partita a Dicembre, ha trovato in questi due mesi notevoli riscontri e sempre più spesso chi compra da "Sfizzicariello" lascia anche il "sospeso". I ragazzi che ci lavorano trovano la loro forza e anche la loro stabilità proprio nel gruppo: insieme infatti si sentono più forti e si danno la carica a vicenda. "Sfizziacariello" è una piccola realtà ma con grandi potenzialità, si occupa anche di catering e servizio a domicilio, da poco hanno attivato anche il servizio tramite la app Uber Eats.