NAPOLI. Se il termine show, spogliato fino all’osso, significa semplicemente “mostrare”, ecco che la Galleria Paolo Bowinkel ritorna all’essenzialità dell’arte mettendo in mostra diciassette nomi, diciassette artisti, diciassette diversi sguardi e poetiche. A partire da giovedì 22 novembre alle ore 18, lo spazio di via Calabritto 1 ospiterà “Show”, esposizione che fa del linguaggio plurimo il suo punto di forza. M. Abbamondi, A. Ambrosino, D. Ambrosino, L. Ausilio, L. Bastinini, M. L Brando, M. Coppeta, R. Dalisi, J.P. Duriez, S. Fermariello, L. Ferrara, L. Fiorito, G. Leone, L. Niola, M. Pacifico, N. Rivelli, Roxy in the box sono gli artisti che si interfacceranno negli ambienti della galleria, differenziandosi per formazione, storia, esperienze, linguaggi estetici, in un esperimento visivo che sa variare di colpo dalla pittura alla fotografia alla scultura, che sa raccontare e ammiccare, sfidare apertamente l’immagine o suggerirla appena. “Show”, però, significa anche “spettacolo”, ovvero l’esternazione di un qualcosa che ha bisogno, proprio in quanto ormai esternato, di essere visto. Di un pubblico, in pratica. O, ancora, show può assumere i termini ironici di un io esibizionista in cerca di un cono di luce in cui far sfoggio di sé. Ed ecco allora che la Galleria Bowinkel si muove su di un doppio filo. Quello essenziale di uno spazio espositivo che si concentra sul dato funzionale che lo contraddistingue, ovvero mostrare arte. Dall’altro quello di domandarsi e domandare agli artisti che cosa l’arte sia. E’ l’arte capace di mantenersi al di sopra dei giochi della spettacolarizzazione o diventa essa stessa spettacolo con tutto ciò che ne consegue? Non ci resta che aspettare il 22 novembre e stare a guardare. Del resto The show must go on!