Un personal trainer ha il compito di gestire e migliorare il benessere dei propri clienti non solo sul piano fisico ma anche dal punto di vista mentale. Per raggiungere tale scopo, egli pianifica e mette a punto degli allenamenti specifici, le cui caratteristiche variano in base agli obiettivi che devono essere raggiunti e ai risultati che devono essere conseguiti. I programmi stilati da un allenatore personale fanno riferimento alle esigenze mentali e fisiologiche di ciascun soggetto, e intendono favorire un miglioramento della forma fisica e dello stato di salute delle persone.

Come si articola il lavoro di un personal trainer

La fase iniziale del lavoro di un allenatore personale consiste nell'intervista di partenza, che precede la valutazione funzionale e antropometrica. A questo punto, il programma di allenamento personalizzato può essere elaborato e messo a punto. Il compito del personal trainer, però, non è finito: è essenziale che l'efficacia degli allenamenti venga monitorata con costanza, in modo tale che essi possano essere adattati o modificati nel caso in cui essi non risultino in linea con le aspettative.

Non ci si improvvisa personal trainer

Non ci si può improvvisare allenatori personali, ma è indispensabile seguire un percorso di formazione ad hoc che permetta di acquisire tutte le competenze e tutte le abilità del caso. Un corso personal trainer a Roma è importante, per esempio, per una formazione interdisciplinare, che abbracci più ambiti, dalla biologia alla comunicazione, dalle scienze alimentari alla psicologia. Ogni programma di allenamento deve essere predisposto tenendo conto delle peculiarità e dei bisogni del singolo. Amare lo sport non è sufficiente per diventare personal trainer: occorre, invece, una conoscenza di ampio raggio che coinvolga anche l'educazione alimentare e quella alla salute.

Le leggi nazionali e quelle regionali

Allo stato attuale, nel nostro Paese non esiste una legge nazionale che disciplini o identifichi la figura del personal trainer dal punto di vista professionale, ma esistono comunque delle leggi a livello regionale a cui è necessario fare riferimento per operare. Anche per questo motivo, tuttavia, non si può identificare un percorso formativo univoco e prestabilito, anche se un ottimo punto di partenza può essere rappresentato dalla laurea in scienze delle attività motorie e sportive, della durata di tre anni. Una volta ottenuta la laurea di primo livello, si può continuare con gli studi in scienze e tecniche avanzate dello sport o in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. Vale la pena di mettere in evidenza il fatto che per lavorare in qualità di personal trainer non è obbligatorio essere in possesso di una laurea. Certo, essa costituisce un vantaggio di non poco conto, ed è sinonimo di competenza e di professionalità, in virtù di una preparazione tecnica e teorica ben consolidata.

I corsi di formazione

A prescindere dal possesso o meno di una laurea, può essere utile seguire dei master specialistici o dei corsi di formazione che siano organizzati da enti che sono riconosciuti dal Coni. Corsi di questo tipo possono essere seguiti, per esempio, da laureati in scienze motorie e dadiplomati Isef, ma anche da osteopati e operatori sanitari, senza dimenticare i fisioterapisti, gli istruttori di fitness e gli studenti universitari di scienze motorie.

Al di là delle competenze teoriche e pratiche, poi, un bravo personal trainer deve possedere anche importanti doti personali: un ottimo spirito di collaborazione e un atteggiamento energico e solare. Inoltre, è fondamentale la predisposizione al contatto col pubblico, così come la capacità di persuadere la clientela allo scopo di garantire il conseguimento degli obiettivi. Le conoscenze multidisciplinari di psicologia dello sport, di traumatologia e di anatomia umana, infine, devono coniugarsi con doti di persuasione e di relazione.