Recuperare, riciclare e coinvolgere le imprese campane in un progetto che mira alla salvaguardia territoriale attraverso una rivisitazione dei materiali di scarto, riadattati in differenti contesti, ottimizzandone la resa anche e soprattutto secondo una valenza artistica gli scarti di ferro e plastica. E’ questo l’obiettivo raggiunto nella IX edizione di "Primavera a Napoli, vetrine in fiore" sul tema “L’arte per l’ambiente”, che si svolgerà dal 6 al 19 maggio a Castel dell’Ovo a Napoli grazie a due imprenditori, Dario Fato e Michele Guadagno.

Il titolo della mostra ‘Ri-disegnare il paesaggio’ punta quindi a sensibilizzare, attraverso l’arte, l’opinione pubblica e il mondo produttivo circa l’importanza della green economy. Tre artisti interpreteranno il tema ed esporranno opere appositamente create per lo spazio espositivo che sarà inaugurato mercoledì 6 maggio alle 18 presso le Sale delle Prigioni di Castel dell’Ovo. Mary Cinque, Cherish Gaines e Carmine Rezzuti ci sono riusciti attraverso visioni diverse ma finalizzate nella direzione del recupero dei materiali, attraverso una sublimazione che solo l’arte conferisce alla materia. La mostra è inserita nel calendario del Maggio dei Monumenti, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, della presidente della Commissione Cultura del Comune di Napoli, Maria Barbara Lorenzi, della I Municipalità, dell’Ordine degli Architetti e con il sostegno di NCO, Nuova Cooperazione Sociale. La mostra è stata ideata, organizzata e promossa dalla Associazione CulturArte di Tiziana Gelsomino e Donatella Liguori e con il contributo del critico Enzo Battarra.

  “Con entusiasmo – spiega il Ceo di Fato Logistic Equipments – ci siamo lanciati in un’iniziativa che coniuga l'amore per l'arte ad un tema così attuale e delicato, che ci permette di sostenere gli artisti e testimoniare un serio interesse alla difesa e custodia del nostro ambiente”. Un tema che Fato, leader in Italia nella progettazione e installazione di capannoni industriali in acciaio, scaffalature e magazzini, declina progettando e realizzando impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, fotovoltaici, eolici o a biomasse. “L’arte, la cultura – conferma Michele Guadagno, direttore commerciale della GuadagnoPack che si occupa di imballaggi – sono un grande mezzo di divulgazione di concetti su cui siamo impegnati in prima linea come la diffusione delle shopper compostabili. E’ nostro dovere impegnarci sulla divulgazione dei corretti stili ambientali”.

La creatività artistica, dunque, incontra il mondo imprenditoriale, per un connubio di prospettive che punti al rilancio e alla riqualificazione di un territorio come il nostro, da salvaguardare proprio attraverso la green economy. “Il fine dell’iniziativa - spiega Tiziana Gelsomino - è quella di creare una fusione tra arte e design. Il progetto mira ad investire sulla creatività per promuovere e valorizzare le eccellenze campane legandole alle imprese”.  Un modello di sviluppo, dove oltre ai benefici di natura produttiva, si prende in considerazione l’impatto ambientale e i potenziali danni prodotti dall’intero ciclo di trasformazione delle materie prime seguendo tutti i passaggi: l’estrazione, il trasporto, il prodotto finito e lo smaltimento. Il riciclaggio, ad esempio, è fondamentale per evitare il più possibile lo spreco delle risorse. “Il rispetto dell’ecosistema è uno degli obiettivi della Nuova Cooperazione Organizzata – spiega Donatella Liguori – siamo molto soddisfatti di questo connubio. Le loro attività sono finalizzate al coinvolgimento della società civile per il cambiamento del territorio e per rendere i beni confiscati alla criminalità organizzata risorse per la comunità”. Carmine Rezzuti, Cherisch Gaines e Mary Cinque sono l’espressione di modi diversi di vivere e fare arte all’ombra del Vesuvio, ma sono accomunati da una cultura artistica che li porta al rispetto dell’ambiente. Secondo Rezzuti è l’uccello l’animale simbolo di libertà e cambiamento: stormi di uccelli neri sono stati realizzati partendo dai materiali di risulta abbandonati sulle spiagge, che è poi lo stesso ‘habitat’ di Cherisch Gaines. L’artista californiana trapiantata a Napoli recupera infatti bottiglie, tappi e materiali plastici di scarto, cui dona una nuova identità, creando una macchina che pulisce sabbia e rifiuti. Mary Cinque ha una sua specificità: utilizza da sempre la carta riciclata, diventata la cifra stilistica della sua arte. Lavora sui residui dell’immagine, sulle pagine strappate alle riviste e rivisitate con il proprio segno contaminando le foto della moda e dell’architettura con i disegni della quotidianità. Ha tra l’altro reinterpretato per l’occasione il titolo della mostra ‘Ridisegnare il paesaggio’ realizzando un’opera a quattro mani con suo padre, Aldo Cinque.