NAPOLI. Il maestro Juraj Valčuha (nella foto) conferma il suo impegno con il teatro San Carlo fino a dicembre 2021 e dirige con gran classe il primo appuntamento del 2018 con la Stagione Sinfonica del teatro San Carlo. Appuntamento che punta su un gran capolavoro - brano tra i più noti della produzione verdiana non operistica - il Requiem infatti colpisce sempre per il forte pathos e il marcato carattere drammatico. Ogni prima di un teatro porta con sé, alla vigilia e dopo lo spettacolo, una serie di valutazioni, commenti più o meno informati, polemiche musicali e di costume. Quando poi la prima è del Teatro più importante della città l’interesse si innalza in maniera esponenziale. In verità questo concerto è stato un gran concerto - che ha condotto il San Carlo a misurarsi con un repertorio in cui la gaiezza e il gaudio si mescolano con una componente di profonda malinconia e che richiedono all’orchestra e al coro brillantezza, elasticità, sensibilità ritmica e autentico virtuosismo - nonostante questo sembra esser capitato in un momento un po' sfortunato dal punto di vista del clamore. Al San Carlo, infatti, così come in città e fra i melomani si è già proiettati verso l'inaugurazione della stagione lirica in programma per il 25 novembre con la mozartiana 'Cosi' fan tuttè, diretta nientemeno che da Riccardo Muti e che vede la regia di sua figlia Chiara. Chiara Muti infatti - che si prepara a curare la regia dell' opera buffa ambientata proprio a Napoli - era l'unico personaggio “illustre”, seduta nel Palco Reale del Massimo, ospite d'onore di questa bella inaugurazione della stagione sinfonica sancarliana. A fine spettacolo il successo è stato comunque molto caloroso per tutti.