I viaggi della speranza. Triassi: danno enorme
di
Gio 23 Aprile 2015 20:45
NAPOLI. Dove vanno i pazienti della Campania che non vogliono essere curati in Regione? In Lombardia, soprattutto, comunque al Nord. Seguiti da Calabresi e Siciliani. Cifre e geografia della migrazione sono stati raccolti dalla fondazione Gimbe, che si occupa di formazione e ricerca in ambito sanitario.
“Danno d'immagine e danno economico”, commenta senza giri di parole la professoressa Maria Triassi, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell'Università Federico II, “perché questi malati pagano le prestazioni secondo i tariffari delle Regioni ospitanti e spesso si paga di più fuori della Campania, perché anche l'indotto si sposta altrove e mi riferisco ai parenti che dimorano in albergo, spendendo anche per mangiare. A questo aggiungiamo anche le spese per eventuali controlli post degenza”.
Insomma, il dato è pesante. Dalla Campania, ogni anno, partono in migliaia, quello scorso ha fatto segnare un numero superiore alle 89 mila unità, per andare a ricoverarsi negli ospedali del Settentrione. “C'è da augurarsi che la nuova organizzazione sanitaria della Regione Campania, la ridefinizione ospedaliera per numeri di posti letto disponibili e valide alternative ai ricoveri, facciano segnare una inversione di tendenza”, sottolinea la professoressa Triassi “Particolare attenzione auspico che sia dedicata alle branche e alle discipline che fanno registrare il maggior numero di esodi fuori dal territorio regionale. Per capirne i motivi e porvi un rimedio”.
L'ammontare della spesa sanitaria in Italia aumenta ogni anno senza che corrisponda un miglioramento nella qualità delle prestazioni, né che si riesca a frenare il ricorso alle prestazioni private pagate di tasca propria dai cittadini. “Se nel 2012 spendevamo quasi 111 miliardi di euro e oggi siamo arrivati a superare i 117 miliardi occorre interrogarsi”, conclude Maria Triassi “i costi vanno messi sotto controllo e le prestazioni migliorate e anche noi medici dobbiamo fare la nostra parte”.
Tuttavia Maria Triassi mette l’accento anche su un altro fenomeno ricorrente: «la disinformazione – dice – fa spesso più danni di molte potenziali carenze. In Campania ad esempio esistono moltissime eccellenze, molte delle quali attraggono pazienti anche dal Nord Italia. Per questo non è raro che un cosiddetto “viaggio della speranza” finisca per il paziente con un biglietto di ritorno in Regione. Questo con un aggravio di costi nel Pubblico. Insomma – conclude la Triassi – prima di cercare altrove è importante guardare nelle vicinanze, così com’è cruciale tenere alta la guardia e proporre campagne informative che possano orientare i cittadini».