“Tango Glaciale”, una sfida vinta al “Piccolo Bellini”
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Ven 19 Gennaio 2018 19:38
di Giuseppe Giorgio
NAPOLI. Sono trascorsi trentasei anni da quando con il progetto, le scene e la regia di Mario Martone e la produzione di Falso Movimento/Mickery Theatre Amsterdam, al teatro Nuovo di Napoli con i giovani attori Tomas Arana, Licia Maglietta ed Andrea Renzi, andò in scena “Tango Glaciale”. Un debutto sinonimo di cambiamento storico ed esempio di fermento culturale per una scena teatrale sperimentale in rinnovamento come quella dei primi anni Ottanta. Ecco perchè, particolare effetto, al Piccolo Bellini, in un contesto sociale tutto mutato insieme alle generazioni, ha suscitato la riproposta del lavoro prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, con un riallestimento nell’ambito del Progetto Ric.Ci ideato e diretto da Marinella Guatterini. Con il titolo di “Tango Glaciale Reloaded”, convinto Martone per questa sorta di remake teatrale, l’operazione, messo da parte lo spettro della nostalgia e presa conoscenza del cambiamento dei tempi, ha così visto in palcoscenico l’allora avveniristico lavoro del regista napoletano che ha riconfermato progetto, scene e regia, con i giovanissimi Jozef Gjura, Giulia Odetto e Filippo Porro, in un riallestimento a cura di Raffaele di Florio e Anna Redi.
la svolta dell’epoca nel panorama teatrale. Per il pubblico, tra cui molti testimoni di quel lontano debutto e tanti finti non nostalgici, un lavoro diverso, del tutto nuovo, capace, tuttavia, di ricostruire con precisioni e passione quei mitici sessanta minuti che segnarono una svolta nel panorama teatrale moderno. Con la mente fissata a quella prima del teatro Nuovo nella cornice di una Napoli con i suoi Quartieri Spagnoli ancora devastati dal terremoto del 1980, a prendere presto corpo tra il pubblico è stato un linguaggio scenico diverso saturo di significati da scoprire e di emozioni. Con tre attori certamente nati dopo quel 1982, l’immaginario visivo di “Tango Glaciale” ha mostrato ancora oggi integra tutta la sua forza espressiva fatta di musica e movimento. Quasi come un discorso sospeso che riprende come se il tempo non fosse mai passato, il lavoro che resterà al Piccolo Bellini fino al prossimo 28 gennaio, tra luci, proiezioni e spazi, ha vinto la sua sfida a dispetto di quanti magari già lo consideravano una semplice testimonianza del passato. Con le elaborazioni videografiche di Alessandro Papa, gli interventi pittorici-design di Lino Fiorito, le ambientazioni grafiche-cartoons di Daniele Bigliardo, le parti cinematografiche e l’ aiuto regia di Angelo Curti e Pasquale Mari e infine, con l’ elaborazione della colonna sonora di Daghi Rondanini e i costumi di Ernesto Esposito, l’attraversamento di una casa da parte dei suoi tre abitanti proposto da Martone, ha confermato in pieno tutto lo spirito rivoluzionario di un progetto capace di fare da spartiacque tra passato e presente. Tant’è che tra gli applausi del 1982 e quelli dell’anteprima al “Piccolo Bellini”, “Tango Glaciale”, ancora una volta, è riuscito ad entrare, tra sentimenti, turbamenti ed emozioni, nell’anima e nella mente di chi, a dispetto degli anni, ha rivissuto i suoi portentosi e seducenti sessanta minuti.