«Quanto è brutto», maestro deride bimbo nero
Il caso della scuola elementare di Monte Corvino, a Foligno, è all'attenzione del ministero dell'Istruzione
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Gio 21 Febbraio 2019 15:17
È già all'attenzione del ministero dell'Istruzione il caso della scuola elementare di Monte Corvino, a Foligno, dove un maestro avrebbe mandato alla finestra un bimbo di colore costringendolo a guardare fuori, dicendo che era "troppo brutto". Il Miur, in particolare, a quanto apprende l'AdnKronos, ha chiesto una relazione agli uffici territoriali sulla vicenda.
Il fatto è stato denunciato su Facebook anche dal segretario di Leu Nicola Fratoianni: "Pare che in una scuola di Foligno, la città in cui vivo, un maestro appena entrato in classe abbia additato un bimbo nero e abbia chiesto alla classe se fosse brutto".
"Non contento, poi - si legge nel post -, lo avrebbe costretto a stare tutto il tempo rivolto verso la finestra, per non guardarlo. Avrebbe fatto la stessa cosa con la sorellina, che frequenta un'altra classe dello stesso istituto". Ecco perché "interrogo subito il governo, perché su una vicenda del genere è sempre bene vederci chiaro, fino in fondo - annuncia Fratoianni -: voglio sapere innanzitutto se questa mostruosità è per davvero accaduta e in che modo".
IL PRESIDE - Parlando con l'Adnkronos, il sindaco di Foligno Nando Mismetti conferma quanto accaduto: "Abbiamo appreso di questa vicenda grave ieri (mercoledì, ndr) leggendo un post sui social e stiamo verificando l'accaduto. Abbiamo parlato con la dirigente scolastica che per adesso ci ha confermato l'episodio, ma va chiarito. Spero che non sia davvero come lo hanno raccontato perché sarebbe gravissimo, la città di Foligno è una città ospitale e non c'è assolutamente nessun razzismo".
Secondo quanto scritto in un post su Facebook e poi rimosso da un genitore, il maestro avrebbe mandato alla finestra il bimbo: "Non sembra anche a voi che è brutto? Girati, così non devono guardare". Queste sarebbero state le parole riportate dagli alunni ai genitori. Secondo quanto emerge, inoltre, il maestro si sarebbe giustificato dicendo di aver effettuato un "esperimento sociale". La questione è finita sul tavolo del direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, e i genitori si sono rivolti a un avvocato.
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