ROMA. Potrebbe chiudersi oggi la lunghissima storia giudiziaria di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Se la Corte di Cassazione confermasse la sentenza di condanna emessa nel gennaio dello scorso anno dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze, si metterebbe la parola fine agli infiniti processi che hanno portato i due ex fidanzati ad essere prima condannati, poi assolti e poi nuovamente condannati a Firenze per l'omicidio di Meredith Kercher, avvenuto il 1 novembre 2007. Raffaele Sollecito, a cui la Corte d'assise d'Appello di Firenze aveva imposto il divieto di espatrio dopo averlo condannato a 25 anni di carcere, sarà presente al davanti ai giudici della quinta sezione. A darne conferma è l'avvocato del giovane Luca Maori: «Raffaele sarà presente, come sempre sostenuto da noi legali e dalla sua famiglia». E Raffaele Sollecito, che in questi giorni si sta concedendo a più trasmissioni televisive chiede sempre che i giudici «finalmente gli credano e pongano rimedio agli abnormi errori che sono stati fatti su di lui».

Amanda Knox invece ovviamente aspetterà il verdetto negli Usa. In contatto telefonico continuo con i suoi legali Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, rischia che l'Italia chieda la sua estradizione. Secondo un articolo di Newsweek, la suprema Corte confermerà la condanna di Firenze e renderà Amanda Knox «una latitante». Sempre secondo la rivista, diplomatici italiani e americani si aspettano che l'eventuale richiesta di estradizione verrà respinta. Ad ogni modo, i suoi legali, a cominciare da Robert Barnett stanno lavorando per evitare questa eventualità.