Bindi: se ci sono le condizioni, sciogliere il Comune di Roma
La presidente dell'Antimafia: rimuovere le cause del sistema in cui le mafie si sono infiltrate
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Sab 13 Giugno 2015 13:43
ROMA. L'auspicio è che «non ci siano le condizioni per lo scioglimento» del Comune di Roma «ma se ci sono e non lo facciamo, poi non potremo sciogliere altro. Per cui dobbiamo essere coerenti. Se non ci sono invece le condizioni auspico un cambio della legge sullo scioglimento per consegnare a chi guida la città impegni precisi». Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, intervenendo a un dibattito delle "Giornate del Lavoro" della Cgil in corso a Firenze. «Ho fiducia nelle istituzioni che devono prendere le decisioni», ha aggiunto Bindi, ricordando, tra l'altro, che la legge sullo scioglimento dei comuni oggi è all'esame del Senato.
«Sul piano politico dico che un partito che ha a cuore le istituzioni deve saper prendere una decisione al momento giusto per non compromettere le istituzioni. Da qui mi rimetto alla saggezza del Pd», ha detto ancora Bindi. «Davanti a vicende come quelle di Mafia Capitale, la nostra legislazione sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni è carente e inadeguata, perché l'alternativa tra sciogliere o non sciogliere deve considerare la complessità di un piccolo comune ma anche e soprattutto di un comune che è capitale d'Italia», ha proseguito. «Sarebbe grave che al non scioglimento - ha aggiunto Bindi - non seguisse la possibilità di controllare e vigilare che vengano rimosse le cause di un sistema in cui le mafie si sono infiltrate».
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