Una "parziale alterazione della qualità dell’aria" dopo l'incendio scoppiato a Milano in via Chiasserini lo scorso 14 ottobre. E' quanto emerge dai dati dell'Arpa, diffusi dopo le analisi sui valori delle diossine e dei furani. "Durante le prime fasi dell'incendio, il valore della concentrazione totale delle diossine e dei furani (PCDD-DF) è risultato pari a 0.5 picogrammi per metrocubo, in termini di tossicità equivalente, a conferma di una parziale alterazione della qualità dell’aria - spiega l'Arpa in un comunicato - dovuta all’evento in corso".

Ad ogni modo, "i valori registrati nelle prime ore dell'evento rientrano nella fascia inferiore della casistica riferita agli incendi più importanti avvenuti dal 2017 in Lombardia. In proposito, si ricorda che l'andamento di questi inquinanti è particolarmente legato alle condizioni meteo che, quella notte, erano favorevoli alla dispersione della colonna di fumo verso l'alto" spiega l'Arpa Lombardia commentando le analisi sulla qualità dell'aria. "Per la valutazione di questo parametro non è previsto un limite di legge" ricorda l'agenzia. 

VALORI RIFERIMENTO - Inoltre, le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità fanno riferimento a esposizioni 'cronicamente' prolungate nel tempo (un anno e oltre) che incidono sul computo cumulativo delle esposizioni a queste sostanze nel corso della vita di una persona, individuando un valore di riferimento per esposizioni prolungate pari a 0,3 picogrammi per metrocubo, espressa in termini di tossicità equivalente, come livello al di sopra del quale è necessario individuare la possibile sorgente emissiva e controllarla nel tempo. 

Ovviamente la situazione espositiva legata all'incendio è completamente diversa, in quanto si tratta di evento emergenziale e tipicamente di breve durata. Le concentrazioni degli Ipa, gli idrocarburi policiclici aromatici, rilevate in via Chiasserini - e, in particolare quelle di Benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene e benzo(j)fluorante - sono risultate coerenti con i valori che in Milano città vengono misurati nel periodo invernale.

CAMPIONAMENTI - L'incendio è in fase di spegnimento, ma i campionamenti sui microinquinanti rimangono attivi e dureranno almeno fino al termine della fase emergenziale. I risultati delle analisi "sembrano in ogni caso confermare i trend di valori di concentrazione della fascia medio bassa, rispetto ad altri casi analoghi", aggiunge ancora l'Arpa.

I monitoraggi degli inquinanti tradizionali nei casi di incendio sono proseguiti: già nelle prime ore del rogo, le strumentazioni di pronto intervento, a risposta immediata, avevano escluso valori anomali di queste sostanze nell’aria della zona interessata dall’incendio. Nei giorni seguenti, le misure si sono estese anche in altri punti della città (Lotto, Wagner e Buonarroti) in base alle segnalazioni di forti odori di bruciato da parte dei cittadini ma "i monitoraggi hanno confermato l’assenza di valori anomali, nonostante il disagio e la presenza di odori sicuramente riferibili all’incendio", spiega Arpa.

VALORI ATTESI - Il 16 ottobre c'è stato un ulteriore campionamento in via Negrotti, in prossimità dell’area dell’incendio e nel punto di massima ricaduta del pennacchio dei fumi, il cui innalzamento risultava notevolmente ridotto rispetto alla giornata di lunedì, a causa delle variate condizioni meteo e della diminuzione del calore sviluppato dalla massa dei rifiuti. Le analisi, fa sapere l'agenzia, "hanno evidenziato una concentrazione di inquinanti, già presenti nel primo campionamento con canister (Diclorofluorometano, Diclorometano, Benzene, Toluene) a cui si sono aggiunti altri composti, rientranti nei valori attesi in un tipico ambiente urbano".