La campionessa italiana under 23 di lancio del disco, Daisy Osakue, 22enne, nata in Italia da genitori nigeriani, la scorsa notte, è stata aggredita in strada a Moncalieri. La giovane atleta è stata colpita al volto da uova lanciate da un'auto in corsa mentre stava attraversando la strada da sola . Daisy Osakue, subito soccorsa da un gruppo di persone, è stata trasportata all’Ospedale Oftalmico di Torino, dove le è stata riscontrata una lesione della cornea sinistra. Ora dovrà essere operata per rimuovere un frammento di guscio d'uovo. La lesione potrebbe mettere a rischio la partecipazione dell'azzurra alla rassegna continentale di atletica leggera al via il 6 agosto a Berlino.

L'atleta 22enne non ha dubbi sul movente dell'aggressione. "E' razzismo", dice ai microfoni di Sky tg24. "E' una zona dove ci sono prostitute di colore, a mio avviso - spiega - credevano fossi una di loro". "Se non fossi stata io ma un'altra ragazza, e se non avessero usato uova ma una pietra? Quando ci renderemo conto che la situazione è inaccettabile?", si chiede la giovane atleta. Sono in corso accertamenti per identificare  gli occupanti della macchina. Dalle prime verifiche, compiute dai militari che indagano sull'episodio, l'azione non sarebbe riconducibile a discriminazione razziale. La stessa auto, si apprende ancora dagli investigatori, era già stata segnalata nei giorni scorsi, sempre a Moncalieri, per aver lanciato le uova contro i passanti.
A quanto si apprende da fonti investigative, episodi analoghi a quello che ha visto protagonista la giovane atleta di Moncalieri si sarebbero già verificati in altre due occasioni, il primo nella notte tra il 14 e il 15 luglio sempre a Moncalieri dove un pensionato  ha segnalato il lancio di uova contro la sua abitazione. Il secondo episodio, appena qualche giorno fa,  il 25 luglio intorno alle 23.30 quando tre donne mentre uscivano da un ristorante di Moncalieri, sarebbero state colpite al braccio da uova lanciate da un'auto in corsa, che, secondo gli investigatori, potrebbe trattarsi della medesima vettura della scorsa notte.

Il presidente della Fidal Alfio Giomi , parlando all'Adnkronos, riferisce: "Ho sentito Daisy Osakue, è una ragazza forte, ha già il morale altissimo ed è concentrata sui prossimi campionati europei, dove speriamo possa essere in gara ma in ogni caso sarà con noi a Berlino". "Tra due giorni - spiega - avrà il check-up dal quale si capirà se potrà, come tutti ci auguriamo, gareggiare e dimostrare le sue grandi qualità. In ogni caso l'aspetto tecnico passa assolutamente in secondo piano di fronte alla gravità dell'episodio - ha aggiunto il numero uno dell'atletica italiana -. E' stata un'aggressione vigliacca da parte di questi ragazzi che sono subito scappati. Si tratta della peggiore gioventù, è davvero preoccupante, non c'è dubbio che nel nostro Paese ci sia un clima, dal quale dobbiamo uscire al più presto, che non c'era in passato. E' un momento storico difficile". "Se si è trattato di razzismo questo lo dovranno dire eventualmente le forze dell'ordine. Io ci vado con i piedi di piombo, mi limito ad osservare i fatti e a definirlo un episodio di una demenza assoluta, un gesto vigliacco che troverà, ne sono sicuro, unanime condanna da tutte le forze politiche", ha concluso Giomi.
La dinamica è sempre la stessa. Vengono colpiti da piombini sparati da auto in corsa o dal balcone di casa. Oppure sono insultati e picchiati. Spesso presi a calci e pugni. Vittime delle aggressioni migranti di varie età e nazionalità, con storie diverse ma purtroppo accomunati da gravi episodi di violenza. Un clima intimidatorio su cui è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, preoccupato dalla "barbarie" che sembra dilagare nel Paese. "L'Italia non può assomigliare a un Far West", ha lamentato il Capo dello Stato, invitando i cittadini ad essere responsabili e a collaborare per il bene comune.

Matteo Salvini, invece, nega che in Italia ci sia un allarme razzismo. "Non diciamo sciocchezze" ha tuonato il vicepremier riferendosi a chi parla di un'emergenza in Italia. Anche nei giorni scorsi il titolare del Viminale aveva bollato l'allarme razzismo come "un'invenzione della sinistra". "Gli italiani sono persone perbene ma la loro pazienza è quasi finita" aveva detto Salvini, sostenendo che "aggredire e picchiare è un reato, a prescindere dal colore della pelle di chi lo compie, e come tale va punito. Ma accusare di razzismo tutti gli italiani e il governo in seguito ad alcuni limitati episodi è una follia".