Accelerazione imprese, ok patto Mit Boston e Università Parthenope
Il rettore: la Campania è la prima regione italiana che è riuscita a vincere il bando della prima università al mondo
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Ven 09 Novembre 2018 17:09
NAPOLI. "Il programma di accelerazione MIT Reap è un progetto di internazionalizzazione di importanza strategica notevole. La Campania, con la Parthenope e l'Unione Industriali e una serie di imprese, è la prima regione italiana che è riuscita a vincere il bando del MIT, la prima università al mondo". Così Alberto Carotenuto, rettore dell'Università Parthenope, a margine della presentazione ufficiale del programma di accelerazione imprenditoriale "Reap- Regional Entrepreneurship Acceleration Program (MIT Reap)" organizzato dal Massachusetts Institute of Technology e coordinato in Campania dal Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi (Disaq) dell'Università degli Studi di Napoli Parthenope che sta lavorando al progetto dalla primavera del 2017. Con la partecipazione di Fabio De Felice, consiglio generale Unione Industriali Napoli, Valeria Fascione, assessore regionale all'Internazionalizzazione, Start up e Innovazione, Pietro Spirito, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Marco Ferretti, professore ordinario dell'Università Parthenope e presidente MAR.TE.
"Il MIT - spiega Carotenuto - ha da tempo avviato un programma che prevede un bando per l'accesso vinto quest'anno dalla Parthenope, è rivolto al tessuto industriale regionale. Il progetto dovrebbe portare nel giro di due anni ad un progetto di sviluppo competitivo in termini di innovazione su tutto il territorio campano. Una primogenitura importante, perché grazie a questo programma si è verificato lo sviluppo imprenditoriale di una regione vicina a Cambridge, nota in tutto il mondo, nel settore farmacologico, che ha oggi un'importanza notevole. Quindi si parte da qualcosa che è già stato testato e provato parecchie volte". "L'unico modo per riuscire ad avere successo in questi processi dinamici di questi territori particolarmente spigolosi - commenta Fabio De Felice, consiglio generale Unione industriale - è solamente mettere insieme diversi tasselli di processi, creare gli ecosistemi e fare in modo che ci siano le connessioni tra i vari gangli nervosi. Così si raggiungono il successo e l'innovazione tanto anelati in ogni singola azienda e territorio ma che spesso rimangono un fatto estemporaneo".
"L'obiettivo di questo progetto - spiega Marco Ferretti, professore ordinario di strategia tecnologica, Dipartimento di studi aziendali e quantitativi, dell'Università Parthenope e presidente MAR.TE - è potenziare il sistema competitivo del territorio e quindi influire sulla perdita di talenti che abbiamo, perché il sud Italia ha perso dal 2001 a 2015 quasi 1,5 milioni di ragazzi, di cui il 60% laureati. Noi paghiamo le tasse, li formiamo, ma poi li mandiamo a lavorare fuori regione e all'estero. L'obiettivo è che restino. Il nostro Ateneo, con il Dipartimento di eccellenza Disaq, si è aggiudicato per la prima volta in Italia, un progetto di collaborazione con la prima Università al mondo, la MIT di Boston e l'obiettivo di questo progetto è lavorare alla creazione di un unico sistema competitivo delle nostre imprese che si basi sull'integrazione università-ricerca-imprese innovative ad alta tecnologia istituzioni che devono aiutarci ad attivare questo percorso competitivo con il supporto anche dell'associazione degli industriali, allo scopo di fare in modo che il territorio diventi più competitivo, andando ad ispirarsi al modello del MIT, in modo tale che le nostre imprese nel medio lungo termine possono competere non tanto su attività esclusivamente manifatturiere, basate sulla conoscenza e quindi alla fine a tenere nel medio lungo termine una maggiore capacità di trattenere sul nostro territorio i ragazzi che formiamo o addirittura attrarre talenti provenienti da tre o da altre parti del paese o del mondo". "I collegamenti internazionali e una visione più imprenditoriale dei fenomeni - aggiunge Pietro Spirito, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale - sono indispensabili per il nostro tempo. Il MIT è un prestigioso istituto. La Parthenope rappresenta la nostra cultura tradizionale del mare. Queste collaborazioni possono aiutare i nostri giovani a crescere meglio e le nostre imprese ad avere una visione di quali sono le dinamiche internazionali".
La Campania è la prima regione in Italia (e la Parthenope l'unica Università) a partecipare all'iniziativa che prevede la creazione di un team regionale composto da un gruppo di 8 attori di alto profilo provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale, istituzionale e finanziario che saranno formati e monitorati nell'ambito di un training della durata di due anni. Al termine del primo workshop internazionale, che si è tenuto a Boston a fine ottobre. Tra i partecipanti Francesco Calza, direttore Scuola di Economia e Giurisprudenza, Marcello Di Caterina, direttore Alis, Giovanni Ranieri, ad della Next Geosolutions - Gruppo Marnavi, Elias G. Carayannis della George Washington University, Adele Parmentola, professore associato in Management, e Eva Panetti, ricercatore post-doc, entrambe dell'Università Parthenope.
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