CASERTA. Maxisequestro di deni per un valore di circa un 1,4 milioni di euro a Paolo Schiavone, 33 anni, figlio di Francesco Schiavone, detto “Cicciariello”, boss e cugino omonimo dell’ex capo dell’omonima fazione del clan dei Casalesi, Francesco Schiavone, soprannominato “Sandokan”. Paolo Schiavone finì in manette nel maggio del 2010, nell’ambito di un blitz, denominato “Sud Pontino”, scaturito da indagini sulle infiltrazioni e sui condizionamenti del clan di Casal di Principe nei mercati ortofrutticoli del Centro e sud Italia. Dalle indagini sul figlio del ras è emersa una notevole sproporzione tra il valore dei beni acquisiti durante gli anni e la sua redditività effettiva. Il decreto di confisca concerne una ditta di allevamento di bovini e bufale per la produzione latte di Casal di Principe; quattro terreni, due a Cancello ed Arnone e altrettanti a Santa Maria La Fossa; il 50 per cento di un fabbricato rurale e un appartamento a Caserta, intestato alla moglie di Paolo, Federica Albero, componente di una nota famiglia di commercianti. Paolo, insieme all’altro figlio di “Cicciariello”, Nicola, gestiva per conto del padre la ditta di trasporti su gomma “La Paganese”, formalmente intestata all’imprenditore Costantino Pagano, uomo riconducibile alla fazione Schiavone del clan dei Casalesi, in particolare ai gruppi guidati da “Sandokan” e dal cugino omonimo.