NAPOLI. «Il sistema informativo in Italia è fatto da un 80% di farabutti, da un altro 10% di analfabeti. Salvo un 10% di grande qualità del mondo informazione». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando la notizia della presunta mancanza di lenzuola all'ospedale Cardarelli di Napoli. «La tendenza, in Italia, è quella di speculare, di creare scandalo. La notizia da dare non era quella delle lenzuola mancanti, perché non è mancato niente - ha detto De Luca nel corso della trasmissione settimanale in onda su Lira Tv - È falso. Hanno cercato di ricattarci. la notizia doveva essere questa: continua la battaglia in Campania contro la camorra, la prevaricazione, il ricatto, l'intimidazione. Avremmo dovuto fare muro contro questi comportamenti e invece: "mancano le lenzuola al Cardarell». «Questa è la notizia. In Campania abbiamo fatto un miracolo, cose che non si erano fatte negli ultimi 40 anni, nonostante 13.500 dipendenti in meno, a causa del commissariamento e del blocco del turn over, ed essendo la regione che riceve dal fondo del Sistema sanitario nazionale meno di tutte le altre: 200 euro in meno procapite rispetto all'Emilia e 100 euro in meno procapite rispetto a Veneto e Lombardia. Dobbiamo continuare a lavorare, sperando di non dover ascoltare quotidianamente stupidaggini e di non dover leggere i sottotitoli dei notiziari televisivi da parte di somari che parlano di cose che non conoscono».

ODG. «Inaccettabile, De Luca rettifichi e chieda scusa». Così Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, replica alle dichiarazioni del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro il mondo dell'informazione. «De Luca - aggiunge Lucarelli - è stato eletto per governare la Campania e deve accettare le critiche. Non perde, invece, occasione per stilare graduatorie e stabilire percentuali di buoni e cattivi. De Luca se ne faccia una ragione. L'informazione è cronaca e critica. Si rassegni», conclude Lucarelli. 

SUGC E FNSI. «De Luca come Di Maio insulta i giornalisti. Ormai è diventato lo sport nazionale di una politica incapace di confrontarsi non solo con le opposizioni ma con la realtà stessa. Il governatore, in difficoltà, torna a sparare nel mucchio, critica i cinque stelle ma muove accuse generiche e strumentali come loro. Non si è accorto che da qualche decennio è finito il tempo dei politici che parlando dai balconi alle folle plaudenti». È quanto affermano in una nota la Federazione della Stampa italiana (FNSI) e il Sindacato unitario giornalisti della Campania. «Il presidente della Regione è allergico alle domande, alle quali dovrebbe rispondere, e parla della sanità campana come se stesse parlando di quella Svizzera. Ma i cittadini fanno tutti i giorni i conti con le barelle nei corridoi, con le liste d'attesa infinite, con gli esami diagnostici da pagare perché è finito il budget a disposizione, con l'emigrazione verso altre regioni. Un uomo delle istituzioni dovrebbe sapere che insultare i giornalisti è un atto irresponsabile. Tuttavia - conclude la nota - meglio essere nell'80% dei giornalisti che danno fastidio a De Luca, i farabutti, che tra quelli che gli sono graditi, perché evidentemente non stanno facendo bene il loro lavoro».