Ecomafie, Campania scavalcata da Puglia e Sicilia
Secondo Legambiente c'è stato un calo di reati del 21 per cento
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Mar 30 Giugno 2015 14:45
NAPOLI. Nel 2014 la Campania perde il triste primato di regione leader delle ecomafie, scavalcata da Puglia e Sicilia. Secondo il nuovo rapporto stilato da Legambiente, rispetto agli anni passati, si registra un calo di reati pari a circa il 21%. In particolare nella provincia di Napoli, la riduzione è stata pari al 36%. In Campania sono stati 3.725 i reati ambientali, 37 gli arresti, 3.636 le persone denunciate e arrestate e 1.202 i sequestri. Nonostante questi dati, però, Ecomafia 2015 evidenzia come la Campania ci siano sempre cifre "inquietanti" che fotografano un elenco di abusi di cemento, veleni, territorio martoriato e 86 clan camorristici che, in questi anni, hanno fatto e fanno affari. La provincia di Napoli è la seconda in Italia per numero di illeciti (1647), seguita da Salerno (1090). La Campania si conferma, a livello nazionale, la regione più sfregiata dal mattone selvaggio con 835 infrazioni, il 14,5% sul totale, con 1.020 persone denunciate, tre arresti e 260 sequestri. La provincia di Avellino, inoltre, conquista la maglia nera nazionale con il più alto numero di reati in materia, 257, subito dopo ci sono Napoli (238) e Salerno (220).
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