CASERTA. Clamoroso annullamento disposto dalla suprema Corte di Cassazione nei confronti del narcotrafficante Raffaele Piscitelli soprannominato “’u cervinarese” che era stato condannato a 18 anni e 4 mesi di reclusione per aver promosso, diretto ed organizzato una vastissima organizzazione finalizzata alla diffusione delle sostanze stupefacenti nella provincia di Caserta, oltre che detenzione di  armi ed intestazione fittizia. Piscitelli si rese protagonista di una rocambolesca fuga a bordo di una moto di grossa cilindrata all’atto della esecuzione della ordinanza di custodia cautelare; seguì  una lunga latitanza. Grazie al lavoro sapiente degli avvocati Dario Vannetiello (nella foto) del Foro di Napoli e Renato Iappelli del Foro di Santa Maria Capua Vetere il processo a carico di colui che è ritenuto un elemento di primissimo piano nel settore del narcotraffico in Campania è completamente da rifare. Infatti, nonostante il procuratore generale avesse chiesto il rigetto del ricorso, la Corte di Cassazione – sesta sezione penale, presidente Rotundo e relatore Gianesini -  ha completamente ribaltato la pesante sentenza di condanna emessa nei confronti di Piscitelli dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione penale, il 17 marzo del 2016. Gli interessi economici sottesi alla vicenda erano indubbiamente notevoli atteso che, oltre alle accuse di narcotraffico e di detenzione di armi da fuoco, veniva contestato a Piscitelli anche il  reato di intestazione fittizie di  somme di denaro pari a oltre un milione e mezzo di euro. In pratica,  il boss, per evitare il sequestro delle somme di denaro provento di narcotraffico, aveva pensato di distribuire soldi tra una moltitudine di persone a lui legate da rapporti di amicizia. È stata premiata la linea dura portata avanti dall’avvocato Vannetiello e dal boss che nel corso del giudizio di secondo grado non ha inteso ammettere gli addebiti e sperare solo in una riduzione della pena. Nel nuovo giudizio che si dovrà svolgere innanzi ad altra sezione della Corte d’appello di Napoli, Piscitelli, oltre ad avere la possibilità di essere assolto dalle pesanti accuse a lui mosse, ha anche la possibilità di ottenere la revoca della confisca di numerosi beni a lui e sequestrati. Sorte diversa per gli altri ricorrenti. Nei confronti di Antonio De Lucia, Enzo Piscitelli, Mario Basilicato, Angelo Costantino, Manola Del Gaudio, Angelo Barbarino e Pietro Setaro è stata dichiarata la inammissibilità dei ricorsi. Mentre nei confronti di Filippo e Antonio; Giuseppe e Giovanni Costantino; Davide Pascarella, Pietro Esposito; Giuseppe e Giovanni Pimpinella; Vincenzo Palmieri; Clementina, Clemente Giuseppe e Marco Barbarino; Nicolino D’Addio; Antonio Cappiello; Giuseppe Casapulla e Luigi Berni, la Corte di Cassazione, pur confermando la penale responsabilità di costoro per tutti i reati a loro ascritti, ha deciso per un parziale annullamento della sentenza limitatamente alla eventuale concedibilità delle attenuanti generiche, con la speranza quindi  di ottenere una riduzione della pena. Infine, nei confronti di Lorenzo Angela la Corte di Cassazione ha annullato limitatamente al mancato riconoscimento dello spaccio di lieve entità. Dopo il notevole risultato ottenuto -  che segue un altro annullamento di una sentenza di condanna ad anni sei deciso dalla Suprema Corte solo qualche anno fa e sempre per violazione alla cd. “legge droga” -,  la difesa di Raffaele Piscitelli è già al lavoro onde studiare le prossime mosse alla luce della complessa posizione giuridica che lo riguarda, essendo costui stato raggiunto  nel corso di questi ultimi anni da ben tre ordinanze di custodia cautelare per reati di traffico di droga.