CASERTA. A dieci anni dal periodo stragista dei Casalesi, caratterizzato dai raid del gruppo guidato da Giuseppe Setola, la collaborazione tra imprenditori e istituzioni per la lotta al racket stenta ancora a decollare. È quanto sostiene Tano Grasso, presidente della Fai, la Federazione che raccoglie le associazioni antiracket italiane, nel corso di un incontro alla Prefettura di Caserta convocato dal prefetto Raffaele Ruberto per illustrare il calendario delle iniziative per commemorare gli imprenditori uccisi dai killer dei Casalesi nel 2008: si tratta di Domenico Noviello, ammazzato il 16 maggio; Raffaele Granata, l’11 luglio; Antonio Ciardullo e il suo dipendente Ernesto Fabozzi, il 12 settembre. «Molti imprenditori non denunciano per convenienza, perché in un contesto socio-economico non positivo è meglio non denunciare - dice Grasso -. Penso alla casa cinematografica che stava girando alcune scene della serie tv Gomorra a Torre Annunziata, che non denunciò la richiesta di estorsione fatta dal boss Francesco Gallo, perché era meglio così».