CASTELLAMMARE DI STABIA. Antiche terme aperte per una mattinata e via Brin (la strada degli chalet all’acqua della Madonna) pedonalizzata. Ieri mattina a Castellammare di Stabia si è vessuto per poche ore la sensazione di avere un luogo “simbolo” da celebrare: il quartiere delle acque termali. È stato grazie al Med Cooking 2019,  la kermesse giunta alla VI edizione, che si è potuto ragionare sullo straordinario patrimonio di cui è dotata la città. Un patrimonio non sfruttato: quello delle sue sorgenti termali, degli chalet e dei porticcioli turistici.
È stata quindi ufficializzata ieri la candidatura al’'Unesco delle 28 sorgenti di Castellammare di Stabia. Il sindaco Gaetano Cimmino ha dato inizio all’iter per l’importante riconoscimento. Presente al forum che, insieme al sindaco, ha visto al tavolo dei relatori il presidente dell’Autorità Portuale di Napoli Pietro Spirito e il Capitano della guardia costiera Ivan Savarese, si è voluto sancire l’importanza di politiche mirate alla valorizzazione del centro antico della città, scrigno del patrimonio delle acque e della tradizione marinara.
Da Castellammare di Stabia, la kermesse toccherà poi Venezia il 30 settembre e Taormina il 28 ottobre. Navigherà verso la Grecia il 1° ottobre.  Ideatrice del Med Cooking è l’imprenditrice Luisa Del Sorbo, stabiese del centro antico.
«Da qui la sinergia avviata con il Comune di Castellammare di Stabia e l’Area Marina Protetta di Punta Campanella - ha spiegato Del Sorbo - impegnandoci in questo educational di due giorni a Stabiao, per accendere i riflettori sulle 28 diverse sorgenti di Castellammare di Stabia, denominata “città delle acque”, ed avviare la raccolta firme per il Riconoscimento Unesco di Patrimonio Naturale dell’Umanità».
IL SINDACO CIMMINO
«Questo è un primo passo importante che darà lustro al nostro patrimonio che è unico al mondo. Abbiamo bisogno dell’aiuto dell'imprenditoria privata per riaprire definitivamente i complessi termali e rilanciare il marchio Terme di Stabia in tutta Italia» ha spiegato il sindaco Gaetano Cimmino.
IL PRESIDENE DELLA PORT AUTHORITY
«Bisogna accompagnare l’imprenditoria privata e alzare livello di qualità del territorio» ha sollecitato il Presidente dell’Autorità Portuale, Pietro Spirito. Ed è ovvio, guardandosi intorno, deplorare il degrado in cui è stato lasciato tutto il molo che un tempo ospitava gli chalet dell’Acqua della Madonna, che notoriamente offrivano un’attività di street food in precarie condizioni igieniche. 
LO SCANDALO DELLA BANCHINA-CANTIERE
Attualmente, l’area si presta ad attività di rimessaggio e manutenzione di imbarcazioni anche di notevoli dimensioni. E nessuno controlla che le vernici e i materiali di risulta delle lavorazioni delle barche finiscono in mare contribuendo al loro inquinamento. Oltreché risultare altamente a rischio per i passanti, con imbarcazioni montati su cavalletti sotto i quali passeggiano inconsapevoli cittadini che non comprendono di trovarsi in un’area-cantiere non autorizzato e privo di ogni criterio antinfortunistico.
IL COMANDANTE DELLA CAPITANERIA SAVARESE
«Abbiamo la fortuna di vivere lungo la costa più bella d’Italia: tocca a noi tutelare il territorio e comprendere che questo stesso territorio va aiutato». Sono state le parole usate nel suo intervento dal comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, Ivan Savarese nel dibattito “Sorgenti di Stabia, Patrimonio Unesco” .
«L’obiettivo del Corpo della Capitaneria - ha proseguito - è la tutela del mare. Per questo dobbiamo vigilare anche su tutti i fiumi e i rivi che si immettono in mare. Attenzione dunque nel nostro caso al Sarno: 24 chilometri che attraversano 39 comuni di tre province. La sinergia con le istituzioni è fondamentale come si è rilevato tra il 3 e 4 novembre scorsi, quando abbiamo rischiato per la caduta di un tronco che venissero immessi in acqua 300 metri cubi di plastica».
Poi l’attenzione è andata alle aree protette: «Tra le nostre competenze c’è la tutela della zona di Punta Campanella. Oltre agli inquinanti immessi in mare siamo attenti anche alla pesca di frodo, in particolare il dattero di mare. Questa attività oltre che illegale, provoca gravi danni all'ambiente non visibili a riva ma molto gravi».
LA PRESIDENTE DI MARE VIVO
Trentaquattro anni di lavoro per tutelare il mare. È il lungo ed interrotto lavoro che porta avanti Mare Vivo, associazione la cui fondatrice e presidente Rosalba Giugni ha preso parte al convegno “Sorgenti di Stabia, Patrimonio Unesco” che ha aperto la sesta edizione del Mediterranean Cooking Congress.
«Quando notai i pericoli a cui era sottoposto il nostro mare - ha raccontato Giugni - ho deciso di fondare questa associazione. Allora c'era poca attenzione alle politiche ambientaliste, tanto che per fare esperienza andai all’estero».
«Oggi l’attenzione generale alla tutela della natura è diversa - ha proseguito la presidente di Mare Vivo - e sentire le istituzioni parlare di questi aspetti come avvenuto oggi è importantissimo. Nel 1987 andai alla sorgente del fiume Sarno per recuperare una boccetta d'acqua. Un'altra la presi alla foce e poi portai i due campioni all'allora ministro: il fiume Sarno fu inserito nelle zone ad alto rischio ambientale e furono stanziati 800 miliardi di lire. Di quei soldi il mare non ha visto niente».
LA CITAZIONE DI PAPA FRANCESCO
L’attenzione si è poi spostata alla candidatura delle 28 sorgenti stabiesi a patrimonio dell'umanità. «Noi abbiamo portato delle borracce per promuovere “l’usa e riutilizza”, di cui abbiamo parlato anche a Papa Francesco, trovando un Pontefice entusiasta».
PROPELLER CLUB
Umberto Masucci, Propeller Club, ha affermato: «Accettai l’incarico nell’Autorità di Sistema. Mi piaceva ci fosse innovazione nell’ambito portuale. Propongo di tenere il prossimo comitato di gestione qui a Castellammare, che fa parte del Sistema Portuale, perché da qui parta un senso di comunità. Per discutere i problemi. E con Propeller sono pronto ad aprire una sede a Castellammare, se può servire».