NAPOLI. "Le Catacombe di San Gennaro vanno difese come laboratorio dal basso che mette insieme comunità del territorio, comunità religiosa e laica, istituzioni locali e il mondo dell'impresa. Sono sicuro che il Santo Padre comprenderà quanto è importante per il quartiere e per la città un laboratorio di questo tipo". La pensa così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, fortemente schierato sul caso delle Catacombe di San Gennaro gestite dalla cooperativa La Paranza, formata da giovani del Rione Sanità. De Magistris ha dedicato alla vicenda un post su Facebook ed è tra i primi firmatari di un appello lanciato dall'associazione "L'Altra Napoli" a Papa Francesco affinché, nelle trattative per la stipula di una nuova convenzione con la Commissione Pontificia di Archeologia Sacra che ha rivendicato il 50% degli incassi delle Catacombe, si possano trovare "soluzioni idonee a garantire il prosieguo" dell'esperienza di gestione. "Le Catacombe - spiega de Magistris - sono un modello che funziona anche dal punto di vista economico, del lavoro e del contrasto all'iillegalità. Quando si fanno cose buone c'è sempre qualcuno che cerca di rallentare. Esprimo vicinanza totale a questa battaglia di civiltà e di giustizia e sono convintamente onorato di essere il primo firmatario dell'appello al Santo Padre", conclude.

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CONFCOOPERATIVE CAMPANIA. Confcooperative Campania sta seguendo "con attenzione" le vicende della cooperativa sociale La Paranza in merito alla questione inerente la gestione del sito delle Catacombe di San Gennaro di Napoli. "Auspichiamo che si possa giungere ad un accordo quanto prima, tenendo conto dell'esperienza della cooperativa e del suo impatto positivo nella Sanità, uno dei quartieri più difficili di Napoli", dichiara il presidente del Comitato territoriale di Napoli - Confcooperative Campania, Ferdinando Flagiello. "Siamo davanti a una delle esperienze di imprenditoria cooperativa più sorprendenti degli ultimi 10 anni nel capoluogo partenopeo - aggiunge Flagiello - che ha acquisito lustro e riconoscibilità in tutta Europa, un lustro che i ragazzi hanno proiettato sulla loro comunità e sul loro territorio. Di questo si deve tenere necessariamente conto, perché è nella creazione di posti di lavoro, nell'integrazione di ragazzi condannati alla criminalità e all'emarginazione, nella partecipazione che sta il valore di questo esperimento imprenditoriale ormai elevato ad esempio. Siamo certi che si troverà la giusta sintesi tra ragioni economiche e ragioni sociali".