NAPOLI. Le Sezioni Unite della Corte dei Conti hanno bocciato il ricorso presentato dal Comune di Napoli contro la bocciatura del piano di riequilibrio da parte della Sezione regionale della magistratura contabile. I giudici contabili nazionali hanno annullato la delibera 240 del 2017 nella parte in cui si dichiara eluso il patto di stabilità 2014, ma hanno respinto gli ulteriori motivi del ricorso. L'Avvocatura comunale, insieme a dirigenti e assessori, stanno valutando quali atti adottare.

IL SINDACO. "Non ho ancora avuto il dispositivo e quindi una valutazione piena la faremo stasera. Stanno tornando da Roma il Capo di Gabinetto e il direttore generale, il ragioniere capo e l'avvocato Andreottola, ho notizie telefoniche e le notizie certe sono queste: abbiamo avuto l'accoglimento del ricorso per quanto riguarda la questione del 2014, il rigetto per la questione del 2016, "come in motivazione". Siccome le motivazioni non ci sono, abbiamo cercato di capire qualcosa in più e non abbiamo capito. La motivazione dà la linea di valutazione se la notizia è assai brutta, brutta, bruttina o addirittura va benino o non ha particolari conseguenze per la nostra città. Non posso commentare ciò che non conosco". Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sulla notizia del rigetto del ricorso sul piano di Bilancio da parte delle sezioni riunite della Corte dei Conti, a margine di un incontro in sala Giunta a Palazzo San Giacomo. "Stasera faremo una valutazione, pur senza avere le motivazioni che da quello che ho capito, dovrebbero arrivare prima della scadenza dei termini per l'approvazione del Bilancio di Previsione, quindi tra 15 o 20 giorni", spiega il primo cittadino e prosegue: "Oggi mi sento di esprimere soddisfazione per il ricorso e preoccupazione sommata a una profonda indignazione, perché stiamo discutendo del Cr8". "Questa cosa del Cr8 mi fa rivoltare lo stomaco", afferma il numero uno di Palazzo San Giacomo, "perché debbo discutere da un anno e mezzo di un debito di 100 milioni del 1981 e su questo sono capace di mettere in campo la più grande mobilitazione politica che la città di Napoli, dal dopo guerra in poi, abbia mai conosciuto". "Può essere che non sarà necessario ma come sento Cr8 mi sale il sangue alla testa", conclude il leader di demA, "abbasso un attimo la pressione per non far compromettere il mio stato di salute ma sappiamo per certo che stiamo discutendo del Cr8, quindi potrebbe accadere che la mobilitazione di Monecitorio sia stata solo un prosecco accompagnato da una tartare".