Cr8 e conti del Comune, domani de Magistris da Gentiloni
Tavolo tecnico a Palazzo Chigi, cauto ottimismo in Municipio
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Mer 14 Marzo 2018 15:19
NAPOLI. La soluzione per traghettare Napoli fuori dalla delicata situazione in cui versano le casse comunali, legata al debito di circa 100 mln di euro con il consorzio Cr8 risalente al 1981 nel periodo post-terremoto, passa per il tavolo tecnico fissato per domani, alle 15, a Palazzo Chigi. Si respira un cauto ottimismo in Comune a Napoli e gli occhi sono puntati sulla riunione di domani dove si cercherà l'intesa: l'ipotesi, sulla quale i tecnici del governo e del Comune sono al lavoro, è che lo Stato si accolli una larga parte del debito Cr8 sbloccando così il pignoramento delle casse comunali. Domani il vertice sarà tra tecnici al massimo livello di Palazzo Chigi da un lato e capo di gabinetto, ragioniere generale e avvocatura del Comune dall'altro, per mettere tutto nero su bianco, ma a livello politico la volontà di sciogliere il nodo, cruciale per la situazione finanziaria del Comune, c'è. Lo stesso sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che nei giorni scorsi aveva avuto un colloquio telefonico con il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, ha detto oggi: "L'imput politico mio e del presidente del consiglio Gentiloni è di chiudere domani quindi noi siamo assolutamente fiduciosi, perché l'accordo tecnico si è già trovato e il tavolo di domani è un tavolo tecnico che ha ricevuto l'imput politico per chiudere".
Il passaggio di domani è cruciale per garantire una boccata di ossigeno alle casse comunali, ma non risolutivo su tutti i fronti. Resta la questione del debito "di circa sessanta milioni del commissariamento dello Stato sull'emergenza rifiuti di circa dieci anni fa (cosiddetto Uta)", come ricordato dallo stesso de Magistris giorni fa, e comunque non finisce qui "perché nel frattempo la Corte dei Conti - per questi debiti che non ci appartengono per nulla e che correttamente abbiamo gestito nel redigere il bilancio in contestazione - ci applica, con un provvedimento infondato ed ingiusto, la sanzione - aveva lamentato il sindaco - Avremo, quindi, un taglio dei trasferimenti pari alle somme che lo Stato non ha pagato per i due debiti. Quindi dobbiamo pagare noi allo Stato la somma che lo Stato non ha pagato. È il gioco delle tre carte sulla pelle dei cittadini napoletani. Poi ci saranno anche altre sanzioni, tutte da applicarsi nel 2019: divieto di fare investimenti, divieto di assumere ed altro ancora". Quindi se l'obiettivo immediato da raggiungere domani è l'eliminazione del pignoramento delle casse comunali, l'auspicio del Comune è che si arrivi in seguito a una "legge sul debito storico". Una questione di cui però, secondo Palazzo San Giacomo, dovrà farsi carico il nuovo parlamento per evitare un macigno sui servizi ai cittadini. "Non si rischia il dissesto formale - ha comunque assicurato più volte de Magistris - solo perché abbiamo realizzato in sette anni azioni senza precedenti per mettere in sicurezza il Comune".
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