NAPOLI. Informare, formare, divulgare quanto è stato scoperchiato e quanto ancora c’è da capire sulla piaga che affligge le terre tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. Ed è con questo intento che nasce “Dentro la Terra dei Fuochi”, il libro inchiesta dei giornalisti Gerardo Ausiello e Leandro Del Gaudio, che ripercorrono i momenti più forti della piaga, dalla negazione dei veleni alla necessità di bonificare. Il libro è stato presentato nella sede dell’ACI club a Napoli nel corso di un convegno moderato dalla giornalista Nunzia Marciano. Ricco il parterre di relatori che hanno preso la parola in una sala gremita: dal presidente dell’Aci club Antonio Coppola che ha spiegato l’impegno dell’Aci accanto alle problematiche del vivere quotidiano nella nostra regione, al neo presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara. A lui il compito di ripercorrere le vicende giudiziarie, dalle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, agli atti prima secretati poi resi pubblici. Tra i relatori il generale della Guardia Forestale Sergio Costa che ha fatto il punto sullo stato dei controlli nelle Terre dei Fuochi sottolineando che i famosi 14 ettari totalmente inquinati devono essere sì un campanello d’allarme ma non si deve di fatto cadere nel fenomeno inverso, ovvero quello dell’allarmismo tout court che crea tanti, troppi danni all’economia come ha spiegato il docente della Federico II il professor Marco Maffei. Quello della Terra dei Fuochi è un disastro su cui solo in tempi recenti sono stati accesi i riflettori anche se i primi segnali di ciò che stava avvenendo sotto le nostre terre si avevano già 40 anni fa, quando grazie all’impegno di ricercatori come il professor Giovan Giacomo Giordano, si iniziò a parlare dei veleni sversati e delle loro conseguenze. Tanto si poteva già fare, ma ha sottolineato il professo Marco Salvatore, direttore dell’Sdn, componente della classe scientifica di allora, il passato è tale, ora bisogna guardare al futuro. Un futuro dove però capeggia, come emerge dal lavoro attento dei cronisti la parola “inesorabilmente”. Un destino già segnato quello della terra dei fuochi? Forse sì, sottolineano gli autori ma non bisogna mai più correre il rischio di abbassare la guardia, perché, come spiega Ausiello anche la stampa ha le sue responsabilità, quelle di aver taciuto e non aver svolto il suo ruolo di sentinella. Un libro che vuole essere l’apripista di una maggiore informazione che parte dalle scuole. Un progetto patrocinato dal comune di Napoli e dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, come ricorda Del Gaudio, che partendo dai fatti e dalle carte delle inchieste arriva nelle scuole, come si sta già facendo, perché è da loro, dai più giovani che deve partire la consapevolezza del bisogno di rinascita della Campania. In sala, tante le personalità istituzionali presenti, tra questi il procuratore capo di Salerno, Lucio di Pietro, l’ex capo del pool ambiente di Napoli, Aldo De Chiara e l’ex Procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore.