NAPOLI. Le scuse dei ragazzini di piazza Mercato al carabiniere che per rincorrere uno di loro è scivolato procurandosi delle contusioni si sono sciolte in un abbraccio (Agn photo) e la promessa di una partita di calcetto insieme. Le tensioni di mercoledì scorso, quando i militari in servizio provarono a evitare che, in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, i ragazzini dessero fuoco alla legna accatastata in piazza sono lontane. «Fa un effetto strano il fatto che siano venuti qui per chiedere scusa - afferma l'appuntato Francesco Ciancarella  - anche se a me non servivano personalmente perché domani avrei riso e scherzato come sempre con loro».  In piazza erano presenti alcuni ragazzini della zona insieme al Presidente dell'Associazione Gioventù Cattolica e al Carabiniere del Reggimento "Campania". 

«Le scuse vanno bene, ma non bastano e se si continua ad avere un atteggiamento del genere si rischia di non risolvere il problema delle baby gang». Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale «l'incontro tra il Carabiniere rimasto contuso e i ragazzini che hanno provocato la caduta è un bel gesto da libro Cuore e serve a distendere gli animi, ma non deve assolutamente far venire meno la durezza dei provvedimenti che vanno comunque adottati nei confronti di quei ragazzini che, diversamente, continueranno a credere di essere intoccabili e saranno sempre più violenti». «È necessario anche cominciare a guardare ai genitori dei componenti le baby gang perché non è possibile continuare ad accettare l'idea che non abbiano il controllo di ragazzini» ha aggiunto Borrelli per il quale «spesso sono proprio i genitori la causa del disagio da cui nascono le baby gang come dimostrano le grida di incitamento rivolte ai ragazzini che hanno accolto con pietre i poliziotti intervenuti per impedirgli di appiccare il fuoco ai cippi di Sant'Antonio».