di Carla Cataldo

ERCOLANO. A vederla dalla rampa di metallo che sfiora corso Resina, via Mare sembra uno di quei rioni dimenticati. Una strada senza uscita piazzata allo stesso tempo ai margini e nel cuore della città. A sinistra - lontani 10 passi appena - ci sono gli Scavi, col loro splendore senza tempo. Qualche metro più in fondo la periferia marittima, mentre sotto, scavando tra le palazzine pericolanti, spunta lo storico teatro romano sepolto dalle eruzioni. Negli anni d’oro della camorra, quella stradina era una roccaforte del clan Birra-Iacomino, una delle basi operative della malavita che da Pugliano dominava la città. 

SPACCIO FINO ALLA BASILICA. Qui è stato ucciso l’ultimo camorrista caduto nella faida tra clan. Qui sono state “tirate su”, tra droga e miseria, le nuove leve della malavita diventate protagoniste della guerra tra cosche. Oggi, quella strada dimenticata che David Pakard (l’americano che ha salvato gli Scavi dal degrado) sta provando a ricostruire, non è più un feudo della camorra, della malavita messa in ginocchio dagli oltre 300 arresti che negli ultimi 5 anni hanno colpito i clan Ascione-Papale e Birra-Iacomino. Via Mare è l’ultima vera “roccaforte” dei pusher di Ercolano, il “cuore” di quello spaccio che porta fumo, cocaina e crack fino ai piedi della basilica di Pugliano. Lo raccontano le operazioni messe in campo negli ultimi mesi dai carabinieri, lo ribadiscono i dati raccolti dagli inquirenti sui confini di quel piccolo fortino che si intravede dalla rampa di corso Resina. A capo del “mini-sistema” già in parte smantellato dalle forze dell’ordine con gli arresti di questi mesi ci sarebbero micro-gruppi criminali. Non vere e proprie cosche, ma piccole organizzazioni specializzate nell’acquisto all’ingrosso e nella vendita delle sostanze stupefacenti. 

I BIMBI PERDUTI. A gestirli, come emerge anche dagli ultimi arresti, non ci sono, però, soggetti vicini alle vecchie famiglie della camorra in decadenza, ma figure di secondo piano non in grado - per gli inquirenti - di ricostruire una vera e propria organizzazione. Al loro servizio anche dei giovanissimi, questa è la strada dei “bimbi perduti” che giocano davanti alla chiesa di Santa Caterina, come confermano arresti e denunce. La droga che arriva nel cuore dello spaccio viene così smistata nei vicoli del centro storico: da via Ortola a via Pace, salendo lungo tutte le stradine che affacciano su via Pugliano. Per lo spaccio vengono usate abitazioni private, mentre sui canali di approvvigionamento dello stupefacente- i fornitori di via Mare- pare che le attenzioni degli investigatori siano rivolte ai “grossisti” della droga con base nella periferia napoletana. Stupefacenti già intercettati dai carabinieri che negli ultimi mesi hanno messo le mani- con una raffica di sequestri- sui “tesori” nascosti nell’ultima roccaforte della malavita ercolanese. La strada dello spaccio dove la droga corre tra il degrado dei palazzi dimenticati e la magia senza tempo degli Scavi.