POMPEI - "Giù le mani dalla guida" è lo slogan sulle magliette indossate dalle guide turistiche che sono giunte a Pompei per la manifestazione nazionale organizzata dalla categoria davanti agli Scavi. Sono arrivati con due pullman da Roma e uno da Firenze, delegazioni dalla Puglia e dalla Calabria. In contemporanea, al Nord, sta andando in scena una manifestazione a Venezia:una regata con lo slogan 'Remiamo contro a chi ci rema contro', in sostegno della vertenza contro la deregulation della professione. 'A Pompei siamo oltre 600 persone, non quante avremmo potuto essere, perché abbiamo voluto che i colleghi, che avevano già assunto impegni oggi, potessero lavorare', ha spiegato Pietro Melziade, rappresentante delle Guide turistiche della Campania. Le guide campane hanno creato una pagina Facebook con lo slogan che caratterizza la manifestazione e che è scritto sulle T-shirt indossate in Piazza Porta Marina Inferiore, davanti alle biglietterie. Lo slogan è ''Giù le mani dalla guida'', in gemellaggio con le guide turistiche francesi, il cui slogan è ''Touche pas á mon guide'', per la battaglia che anche in Francia si sta conducendo in difesa della professione e dei siti nazionali. I turisti, richiamati oggi agli Scavi di Pompei, per la domenica gratis che il Ministero dei Beni culturali ha istituito da un anno, hanno usufruito anche della 'Giornata della Guida' che prevede la visita guidata offerta gratuitamente dalle guide turistiche, ''perché si apprezzi il valore del lavoro degli operatori del settore' spigano. 'E' così che qualche turista, dopo avere chiesto spiegazioni della protesta che ha incontrato davanti agli Scavi, sensibilizzato alla nostra vertenza, si è poi unito alla nostra manifestazione ' ha spiegato Susy Martire, guida turistica molto attiva sul territorio. Più tardi, le guide turistiche vorrebbero dare vita a un flash mob nel Foro. 'La nostra manifestazione - ha detto Melziade- ha volutamente assunto toni molto moderati. Perché vorremmo fare arrivare al ministro Francescini il nostro messaggio. Ma se non saremo ascoltati, la prossima sarà una protesta più tesa'.