Il tribunale fallimentare: Edenlandia sorvegliata speciale
Entro luglio la società dovrà versare 250mila euro al giudice
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Sab 09 Mag 2015 13:55
NAPOLI. L’Edenlandia, il parco giochi chiuso dal 2012 per il fallimento della società che lo gestiva, è una nave che rischia di naufragare nel porto. Ieri i 56 lavoratori hanno incontrato il giudice fallimentare Nicola Graziano, e il curatore che ha gestito le trattative Salvatore Lauria, per avere chiarimenti sulla loro situazione. La cassa integrazione è scaduta. L’unica prospettiva per ottenere un paracadute è quella di accedere ad un altro ammortizzatore sociale: l’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego), un’indennità di disoccupazione. Alla garanzia del sussidio, però, corrisponderebbe l’inquietante prospettiva della mobilità, che ridurrebbe le garanzie per il futuro dei lavoratori nell’azienda.
Il tribunale fallimentare ha chiarito che sta osservando gli sviluppi della situazione con molta attenzione. Il giudice potrebbe intervenire nel caso i patti firmati per la cessione del ramo d’azienda venissero violati. Quello più grave sarebbe l’insolvenza. Se la New Edenlandia Srl entro il 31 luglio prossimo non venissero versati 250mila euro al Tribunale il contratto sarebbe risolto immediatamente. Se Mostra d’Oltremare rescindesse il contratto di fitto, verrebbe, poi, a mancare l’altro requisito fondamentale: quello dell’esistenza, appunto, di un contratto di fitto. Paradossalmente, l’altro punto vincolante del contratto, quello dell’assunzione dei lavoratori, resterebbe il più labile per un intervento deciso del giudice, il più complicato da dimostrare, il più semplice da scavalcare.
Intanto, il consigliere delegato di Mostra d’Oltremare Giuseppe Oliviero ha già fatto sapere che la settimana prossima partiranno le prime istanze. Si partirà con una procedura stragiudiziale, per poi finire davanti alla magistratura. Oliviero elenca una serie di punti del contratto che sono stati violati. «Non hanno ancora presentato un progetto – afferma Oliviero – abbiamo solo una dichiarazione di intenti. Non hanno avviato la manutenzione straordinaria, che prevedeva un primo investimento di 8-9 milioni di euro, e che era alla base della forte riduzione del costo dell’affitto che è stato ridotto a 20mila euro». La New Edenlandia parla di permessi non ancora concessi su 2mila metri cubi da abbattere e su circa 3mila metri cubi da sanare. Mostra d’Oltremare ribatte che è stato fatto un lavoro enorme da parte del Comune con rilievi aerofotogrammetrici per individuare e autorizzare la sanatoria degli abusi. «Su 11mila metri cubi da sanare sono state concesse autorizzazioni per 9.700 metri cubi. I 2mila metri cubi corrispondono a circa 700 metri quadrati che su un’area così grande non sono una enormità – afferma Oliviero – Non possono essere questi pretesti per non fare nulla, non è stato fatto neanche l’allacciamento per l’acqua: questo la dice lunga sulla volontà di questa impresa di investire. Inoltre, ci sono problemi sulle fidejussioni che non sono state presentate secondo la procedura che abbiamo richiesto, che prevede la certificazione della Banca d’Italia. Insomma, non hanno fatto nulla, però hanno trovato il tempo di vendersi le autoscontro. Per carità, era nel loro diritto. Non mi sembrava una priorità». Oliviero evidenzia anche che sia Comune che Sovrintendenza si sono impegnati per eliminare tutti gli ostacoli all’inizio dei lavori. L’azienda, dal canto proprio, vorrebbe muoversi con tutte le carte in regola, senza rischiare nessuno stop dei lavori per l’intervento della magistratura penale. Ma si tratta di un’aspirazione non compatibile con la burocrazia italiana e più consona a Paesi come la Svizzera. È evidente che assumersi il rischio dell’impresa a Napoli ha dei costi che vanno contemplati.
Adesso la situazione è molto complicata. Il muro contro muro, con l’intervento del tribunale, e con i ricorsi che farà la società porterà ad una paralisi totale che non solo prolungherà a tempo indeterminato la chiusura del parco giochi, ma metterà definitivamente una parola fine alle prospettive dei lavoratori. Quale imprenditore sceglierà di investire su Edenlandia, sapendo che ci sono contenziosi giudiziari in atto? È evidente il rischio di vedersi scippare il parco alla fine di un lungo processo, dopo aver speso, magari, milioni di euro.
Il sindaco Luigi de Magistris, però, sembra determinato sulla strada dello scontro duro. Ieri, ancora una volta, ha ribadito ai microfoni di “Carte&Cartuscelle”, programma di approfondimento politico con Ciro Montella, Gerardo Ausiello e Rosario Verde su Radio Club 91, che il Comune «sta lavorando alla rescissione del contratto con gli imprenditori che non hanno mantenuto gli impegni per dare spazio ad un altro gruppo di che voglia realmente investire».
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