NAPOLI. «Scriverò a Marchionne ed a Fca per chiedere di tornare al mio posto di lavoro in fabbrica. Voglio fare le mie otto ore di lavoro tra le auto, le tute, gli attrezzi che ho lasciato 10 anni fa». È quanto ha annunciato Mimmo Mignano, uno dei cinque operai dello stabilimento Fca di Pomigliano d'Arco, licenziati nel giugno del 2014 dopo una protesta ritenuta offensiva dall'azienda, e per i quali la Corte d'Appello di Napoli ha disposto il reintegro in fabbrica. Una fabbrica nella quale Mignano non mette piede dal 2006, quando fu licenziato, insieme con altri sette esponenti dello Slai Cobas, dopo una protesta interna nel corso di un'assemblea sindacale. L'operaio vinse poi in sede di ricorso, ma prima di tornare in fabbrica fu nuovamente licenziato per una manifestazione davanti ad una concessionaria Fiat a Napoli.