NAPOLI. È stato individuato l'autore dello sversamento di polvere di marmo nel mare di Mergellina a Napoli, avvenuto ieri e che ha trasformato per alcune ore lo specchio d'acqua del porticciolo di Mergellina in una melma biancastra. A darne notizia è Daniela Villani, delegata al Mare del Comune di Napoli, che rivolge «un plauso alla Guardia di Finanza, agli uomini del reparto operativo del comandante Bastoni per l'immediata cattura. Naturalmente - aggiunge Villani - lo stesso comandante ha sottolineato che il celere risultato è stato possibile grazie alla catena di partecipazione condivisa che si è attivata, dalla segnalazione di cittadini, alla collaborazione sinergica tra Comune di Napoli, Abc, servizio ciclo integrato, servizio Fogne, Tutela Mare, Polizia Municipale. Ora il criminale oltre ad un ammenda amministrativa avrà una condanna penale. Resta l'amaro in bocca perché lo sversamento di residui edilizi avvenuto tramite un tombino, è naturalmente frutto di lavoro a nero, e come tale, anche gli scarti sono smaltiti illegalmente», conclude Villani. 

IL PUNTO DI IMMISSIONE. Secondo quanto riferisce il Comando di Polizia locale è stato individuato il punto di immissione, un chiusino della rete pluviale comunale posto al viale Gramsci alt. Civ 24. Sarebbe stato anche individuato grazie alle telecamere della zona il responsabile dello sversamento di polvere di marmo in una ditta di autoespurgo di Caivano.  Le immagini ritraggono l'operazione; sempre secondo quanto verbalizzato dagli uomini della Municipale, alle 9,30 il mezzo accede al tombino di ispezione per eseguire un intervento di espurgo commissionato dal condominio, ma la cisterna è gia piena di fanghi di polvere di marmo caricati il giorno prima presso un altro sito. Nel compiere l'operazione di espurgo l'operaio, dopo aver aperto il tombino del condominio, apre anche inspiegabilmente un tombino della rete pluviale e vi immette il grosso tubo della cisterna e ve ne scarica il contenuto che di conseguenza  finisce in mare.

IL RESPONSABILE. Il responsabile, di Caivano, risulta essere sprovvisto di qualsiasi documento di trasporto rifiuti, sia  dell'intervento della mattina che del prelievo dei fanghi di marmo del  giorno prima. Rintracciato e generalizzato il responsabile è stato denunciato per l'immissione in mare di rifiuti liquidi  speciali e contestualmente, sempre a Caivano è stato sequestrato penalmente il veicolo cisterna con cui aveva eseguito l' immissione. Si attendono ora i risultati dei prelievi eseguiti dai tecnici Arpac anche per determinare l’ entità del rifiuto immesso in mare e per valutare ulteriori responsabilità penali.

I VERDI PARTE CIVILE. «Lo sversamento tossico che ha inquinato il mare di Mergellina è un atto criminale e va punito con la massima severità. Attendiamo una condanna esemplare per il responsabile». Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, chiede una punizione severa per l’operaio che ha provocato il disastro ambientale nelle acque del porticciolo di Mergellina. «Siamo di fronte ad un atto delinquenziale privo di qualsiasi giustificazione. Oltre al disastro ambientale in sé, è emersa una concatenazione di fatti illegali. L’operaio che ha sversato abusivamente il composto in un tombino di viale Gramsci lavora per un’impresa che stava trasportando rifiuti senza possedere la documentazione richiesta. I Verdi si costituiranno parte civile nel procedimento, occorre un segnale forte per far capire che crimini così gravi non possono essere tollerati».