NAPOLI. Movida sì, movida no? Un interrogativo che negli ultimi tempi sta coinvolgendo fortemente anche Napoli che, tra la zona di via Aniello Falcone e Chiaia, sta vivendo un dibattito intenso tra residenti arrabbiati per qualche schiamazzo notturno di troppo, cittadini intenti a godersi attimi di serenità e gestori dei locali a far da mediatori. Un dibattito che, purtroppo, nella notte tra venerdì e sabato ha vissuto attimi di panico in via Aniello Falcone, laddove intorno all'una è iniziato prima un fitto getto d'acqua dai piani di alti di una palazzina, per poi continuare con il lancio di uova a colpire i malcapitati tra la strada e i tavoli dei locali. Un episodio che ha provocato poi la grande rabbia di alcuni che presi dalla foga hanno provato a forzare il portone del palazzo in questione col fine di farsi giustizia da soli, fermati solo dai gestori dei locali della zona.

ATTIMI DI PANICO. Fabio Maccaroni, titolare di uno dei più frequentati dei baretti della zona, il Mag, spiega così: «Ero alla cassa, a un certo punto ho sentito dire che stavano buttando acqua dai piani alti. Dopo il primo getto ce n'è stato un altro e un altro ancora. Per almeno trenta metri di strada c'era gente e motorini completamente bagnati. Poi sempre dal civico 344 sono iniziati i lanci di uova che hanno colpito dei ragazzi, uno addirittura al naso, una ragazza era sanguinante. È successo tutto nell'arco di mezz'ora, naturalmente la gente spaventata s'è prima rifugiata nei locali, per poi andarsene definitivamente. S'è creato un clima rovente, abbiamo chiamato la Polizia e solo al loro arrivo gli animi si sono placati». Attimi di panico puro: «Ci sono testimoni oculari di quanto accaduto, un ragazzo è entrato nel mio locale con la maglia centrata in pieno da un uovo, e se gli finiva in un occhio? Un altro tremante, bagnato dalla testa ai piedi. La situazione sta diventando pesante».

DOVE NASCE LA QUERELLE. «C'è sempre stato astio con qualche residente - spiega Fabio Maccaroni - ma non c'è mai stata grande collaborazione da parte loro per trovare una vera intesa. Siamo arrivati al limite. La Polizia ha fatto accertamenti e redatto un verbale. I testimoni hanno visto e descritto la sagoma di chi si affacciava e poi rientrava dal piano da cui sarebbero partiti i getti d'acqua e le uova». Insomma, un episodio che accentua le distanze tra residenti e gestori dei locali: «Il mio, così come gli altri baretti della zona - conclude Fabio Maccaroni - ha avuto controlli su controlli ma abbiamo sempre dimostrato di essere in regola. Siamo a posto con i permessi ed è inconcepibile che si lancino acqua e uova contro gente intenta sola a godersi quale ora di libertà. Con l'Associazione Baretti Aniello Falcone abbia garantito anche un servizio navetta, proviamo a tenere gli animi sempre calmi per creare un divertimento sano e non fastidioso. Se qualcuno non è d'accordo ci sono altre strade, facciano denunce, ma è inconcepibile lanciare acqua e uova contro la gente in strada. Un atto di inciviltà e procurato allarme. Abbiamo fatto e continueremo a fare le nostre denunce, ma siamo arrivati ad un punto limite».