Proteste a Napoli contro le restrizioni decise dal governatore De Luca per contrastare il Covid. A Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli, luogo di ritrovo per i frequentatori della movida del centro storico, si sono raccolte diverse centinaia di persone. Fumogeni e striscioni, tra i quali "La salute è la prima cosa ma senza soldi non si cantano messe" sono stati esposti dai manifestanti che hanno deciso di muoversi in corteo, forma di manifestazione attualmente vietata da un'ordinanza della Regione Campania. Analoghe manifestazioni si stanno svolgendo in diversi quartieri della città, da cui stanno muovendo i cortei in direzione di Santa Lucia, dove si trova il palazzo della Regione. 

SCONTRI CON LE FORZE DELL'ORDINE. Scene di guerriglia urbana tra il lungomare di via Partenope e via Santa Lucia, all'altezza della sede della Regione Campania. È qui che è esplosa la tensione tra alcuni dei manifestanti impegnati in un corteo contro le misure restrittive volute dalla Regione Campania e le forze dell'ordine schierate in assetto antisommossa. Allo scoccare delle 23, orario di inizio del coprifuoco previsto dall'ordinanza regionale, è iniziato un lancio di oggetti contro le forze dell'ordine che hanno risposto con lacrimogeni e azioni di alleggerimento. Dal corteo sono stati fatti esplodere diversi petardi. Dopo circa 20 minuti la situazione si è momentaneamente tranquillizzata ma un gruppo si è staccato dal grosso dei manifestanti e continua a sostare in via Santa Lucia, dove carabinieri e polizia sono ancora schierati. In più momenti dai manifestanti è partito un lancio di oggetti verso le forze dell'ordine che hanno risposto con azioni di alleggerimento causando un fuggi fuggi generale. Al centro di via generale Orsini, all'ingresso posteriore della Regione, un cassonetto dei rifiuti è stato dato alle fiamme.

AGGREDITA TROUPE DI SKY. È stata aggredita da alcuni manifestanti la troupe di Sky Tg24. Il giornalista Paolo Fratter e il suo operatore sono stati aggrediti, rincorsi e malmenati da partecipanti al corteo che ha attraversato buona parte del centro storico della città per poi attestarsi a poche centinaia di metri dalla sede della Regione Campania, fronteggiati dalla polizia. L'aggressione è avvenuta mentre Fratter era in collegamento con lo studio, ed era stata preceduta da un crescendo di intromissioni, via via più aggressive, di manifestanti nella diretta. Il giornalista è stato colpito fino a ritrovarsi steso sul cofano di un'auto, ha cercato di calmare chi aveva di fronte ricordando più volte di stare lavorando, di stare cioè documentando la protesta. La situazione è però precipitata e Fratter è dovuto fuggire insieme all'operatore: "Siamo stati aggrediti, non è stata una passeggiata", ha detto il giornalista, sempre in diretta, una volta raggiunta area più sicura.