Nel giorno della memoria il rione Sanità dimentica Genny
In piazza per ricordare il 17enne ucciso dalla camorra solo politici e associazioni. Manca la gente del quartiere
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Ven 07 Settembre 2018 13:14
di Antonio Sabbatino
NAPOLI. Un ricordo soltanto per le associazioni impegnate a professare la legalità, per i parenti delle vittime innocenti di camorra ma senza i cittadini del quartiere che ancora una volta disertano per larga parte un importante appuntamento. È trascorso così, tra l’indifferenza dei residenti del rione Sanità da un lato e la voglia di continuare a combattere della sua famiglia dall’altro, il terzo anniversario di commemorazione di Genny Cesarano, il 17enne rimasto ucciso nel corso di una stesa il 6 settembre del 2015. Forse per paura, o perché non crede a tipo di manifestazioni come quelle di ieri, ma il cuore pulsante della Sanità, ossia la gente che alimenta il folklore di questo pezzo di Napoli, batte, se batte ancora, altrove. In piazza, oltre ad Antonio Cesarano, il papà di Genny, e gli altri suoi cari, ci sono i bambini che modellano la creta con le indicazioni del maestro Paolo La Motta e gli attivisti della rete “Un Popolo in Cammino’’ che nacque proprio dopo quell’assurda tragedia per preservare il rione caro a Totò dall’onta della criminalità organizzata attraverso laboratori ed altre iniziative territoriali. Si vedono i rappresentanti politici come il vicesindaco Raffaele Del Giudice, l’assessore alla sicurezza Alessandra Clemente, il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani con i membri della sua giunta insieme a Bruno Vallefuoco il papà di Alberto, Mary Colonna, la sorella di Ciro, la vedova di Maikol Russo, tutti accomunati dalla perdita di un congiunto per la mano sporca della camorra. Alcuni amici di Genny, che poi lasceranno un messaggio su un grosso foglio bianco piazzato nei pressi della statua che ricorda il giovane 17enne ucciso da innocente dalle pallottole dei clan e dalle foto dedicate al ragazzo realizzate da Claudio Menna, se ne stanno in disparte a guardare i bambini che si divertono e le decine di persone in piazza che parlano.
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