Rifiuti e mattoni killer: 15 arresti
Gli indagati sono 39. Sversate illecitamente 250mila tonnellate di monnezza nelle cave San Severino e Neos di Giugliano
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Mer 25 Mag 2016 13:51
NAPOLI. Blitz contro il traffico illecito dei rifiuti. I militari del comando carabinieri per la Tutela dell'Ambiente e della polizia metropolitana di Napoli, in collaborazione con i militari del comando provinciale dei carabinieri di Napoli, stanno dando esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della procura distrettuale della Repubblica della Direzione distrettuale antimafia. Dall'indagine è emersa l'esistenza nel territorio di Giugliano in Campania, di Quarto e di altre aree limitrofe di "un consolidato sistema, a cui hanno aderito a vario titolo imprenditori e professionisti, dedito alla commissione di una pluralità di reati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti attraverso la predisposizione di falsi documenti di trasporto e falsi certificati di analisi", fano sapere i carabinieri. Secondo le indagini, è stato così consentito "lo smaltimento illecito nella cava San Severino e nella cava Neos di Giugliano in Campania di oltre 250mila tonnellate di rifiuti, così da garantire un ingiusto profitto di alcuni milioni di euro derivante dal non sopportare i costi dovuti per lo smaltimento dei rifiuti presso i siti autorizzati". Trentanove, complessivamente, gli indagati mentre sono stati disposti gli arresti domiciliari per 15 persone. Secondo le accuse, gli indagati avrebbero miscelato i rifiuti provenienti dalle demolizioni con la pozzolana prodotta nelle cave, rivendendone il miscuglio all’industria Moccia di Caserta, produttrice di laterizi e cemento. Ne sarebbero venuti fuori in questo modo mattoni friabili usati per costruire centinaia di abitazioni abusive tra Quarto e il Casertano. Il calcestruzzo utilizzato era depotenziato, mettendo a rischio la tenuta delle case.
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