SANTA MARIA LA CARITA'. Chiusa azienda tessile gestita da italiani. Su 60 lavoratori, 40 sono risultati al nero. emersione del lavoro nero, I controlli dei carabinieri sono scattati ieri sera a Santa Maria la Carità, in collaborazione con i colleghi del nucleo ispettorato del lavoro All’interno dell'opificio sono state trovare al lavoro decine di dipendenti, tutti italiani, seduti dietro le rispettive macchine da cucire, in piena attività.
In un’atmosfera improvvisamente diventata un po’ tesa i militari hanno chiesto al titolare la documentazione amministrativa necessaria per attività e lavoratori.
Su 63 dipendenti identificati solo 24 sono risultati regolari, gli altri 39 tenuti a lavoro “in nero”.
Gli specialisti dell’arma del nucleo ispettorato del lavoro, approfondendo le verifiche hanno riscontrato nella stessa attività 481 violazioni tra irregolarità contrattuali e mancato rispetto delle norme per la sicurezza dei lavoratori, elevando sanzioni per circa 300mila euro.
l’attività è stata chiusa.
Nella stessa giornata i militari hanno controllato un altro opificio a Sant’Antonio Abate gestito da un bengalese, all’interno del quale su 5 lavoratori bengalesi solo uno è risultato irregolare. L’attività è stata comunque sospesa per le irregolarità amministrative rilevate, contestate sanzioni per circa 8mila euro.