NAPOLI. Il suo primo verbale è del 6 luglio. Dieci pagine nelle quali ha deciso di raccontare subito un paio di cose che rendono chiare la sua attendibilità come pentito: omicidi e soldi. Ha ricostruito decine di fatti di sangue accusandosi di agguati per i quali non era stato mai indagato prima. Racconta dell’intenzione di ammazzare Walter Mallo, tagliargli la testa e metterla in un water, e di aver ucciso Izzi non per rancore ma perché voleva fargli una filata. Sono verbali che lui stesso definisce «importanti» e che potrebbero decretare la fine del clan Lo Russo di Miano. Fa anche ritrovare 39mila euro che erano a casa della compagna.«Ho deciso di pentirmi ancora prima che mi venisse notificata l’ordinanza dell’omicidio di Pasquale Izzo. Ma voglio dire che mia moglie non è colpevole. Non riesco a perdonarmi che sia in carcere per colpa mia. Voglio cambiare vita e riuscirò a farlo grazie alla mia nuova compagna che mi ha aiutato e incoraggiato in questa scelta. Ci siamo scritti molte lettere. Chiedo pertanto di proteggerla subito perché ci sono persone che potrebbero farle del male. Tra cui gli uomini di Ciro Perfetto e Antonio Buono. Posso chiarire la mia posizione sia da quando ero giovane: ho commesso moltissimi omicidi».  

(IN EDICOLA I VERBALI INEDITI)