di Francesca Di Lello

NAPOLI. Affetto dal morbo di Buerger, patologia rara che colpisce gli arti inferiori, dopo diversi “viaggi della speranza” in Italia approda all’Ospedale del Mare dove viene operato da Francesco Pignatelli, responsabile della Chirurgia Vascolare. E ora «grazie a lui cammino ed ho entrambi gli arti», scrive in una lettera G.B., 44enne del Salernitano che racconta la sua odissea, finita, però, con una storia di buona sanità in Campania. «Sono affetto da una patologia ostruttiva agli arti inferiori», le prime parole nella lettera in cui racconta il suo «caso emblematico». G.B. abita in provincia di Salerno, circa 18 mesi fa soffrendo di un problema di circolazione agli arti inferiori, si ritrova con una gangrena dell’alluce destro e di due dita del piede sinistro. «Fui ricoverato di Pronto soccorso in un nosocomio cittadino dove mi furono fatti degli accertamenti per diagnosticare e curare la mia malattia (il morbo di Buerger) -spiega - Non essendoci possibilità di un intervento chirurgico fui indirizzato a fare terapia medica con farmaci che miglioravano la circolazione». Poi il consiglio di rivolgersi presso un centro specializzato a Pavia: «Mi dissero che lì c’erano dei bravissimi medici che facevano miracoli - continua il 44enne - Partii quindi molto felice per questo viaggio della speranza accompagnato da mia madre, fui ricoverato in quella struttura dove mi dissero dopo due giorni che non si poteva fare nulla e mi sottoposero ad una amputazione trans metatarsale del piede sinistro». Passano alcuni giorni nel corso dei quali l’uomo viene dimesso. «Mi inviarono per la terapia medica e per le medicazioni ad una fondazione onlus dalle mie parti», scrive. Dopo circa 14 giorni, però, il ritorno a Pavia. «Mi dissero che purtroppo l’amputazione non era andata bene e che il giorno dopo mi avrebbero amputato, mi volevano togliere l’arto, e che di lì a poco avrei perso anche l’altro arto». Per una persona giovane quella era una notizia sconvolgente. È G.B. a raccontarlo: «Capirete il mio sgomento di ritrovarmi alla mia giovane età senza entrambe le gambe, era una cosa che non accettavo, sarebbe stato meglio la morte», racconta. È in quel momento che «mia madre e mia sorella anche loro sconvolte, si misero a cercare su internet e trovarono il nome di un chirurgo napoletano che si occupava di problemi circolatori, riuscirono a procurarsi il suo numero di telefono e fissarono un appuntamento con lui per spiegargli il caso». Poi le due donne «contattarono subito il dottore Francesco Pignatelli che a quel tempo era il responsabile della Chirurgia Vascolare dei Pellegrini, ora dell’Ospedale del Mare di Napoli. Vista l’urgenza mi trovò immediatamente un posto per ricoverarmi e curarmi». Pignatelli impiantò uno stimolatore midollare «in quanto avevo dolori insopportabili». Ma una volta effettuata «una terapia rigenerativa, ora grazie a lui cammino ed ho entrambi gli arti». Una storia,quella del 44enne affetto dal morbo di Buerger che ha un messaggio ben chiaro: «Non è necessario andare al Nord per risolvere i problemi - scrive in conclusione della lettera - Ci sono tante eccellenze qui al Sud che non vengono però valorizzate e tanta gente si sottopone a viaggi lunghi senza sapere che la soluzione del problema potrebbe essere vicinissima». Per questo motivo «sarò sempre riconoscente a questo medico che posso dire mi ha ridato la voglia di vivere».