ROMA. Il 2014 si è chiuso con un monte ore di cassa integrazione, richieste e autorizzate, pari a oltre 1,1 miliardi, in flessione del -5,97% sull'anno precedente, che hanno investito oltre 530mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore, per un taglio del reddito pari a circa 4,3 miliardi, ovvero 8.000 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. E' quanto emerge dal rapporto 2014 sulla cassa dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale, nel quale si sottolinea come la flessione dello scorso anno, su quello precedente, sia il risultato di una variazione operata dall'Inps che, nel fornire i dati di dicembre, ha modificato le ore concesse e autorizzate nell'anno 2013. Si registra, infatti, rispetto ai passati rapporti sulla cassa integrazione, evidenzia la Cgil, un cambiamento sostanziale per il 2013 (passato da 1.075,8 milioni di ore registrate nei passati rapporti a 1.182,3 milioni di ore) che risulta così essere peggiore rispetto a quello consuntivo precedentemente.

REGIONI. Nelle regioni del Nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nel 2014 si è attestata la Lombardia con 272.147.793 di ore che corrispondono a 130.339 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si è segnato il maggiore ricorso alla cig, con 82.119.705 di ore per 39.329 lavoratori.