ROMA. I consumi a luglio sono aumentati del 2,1% su base tendenziale, si tratta della variazione più elevata degli ultimi 5 anni. La crescita rispetto a giugno e di 0,4%. A rilevarlo è l'indagine congiunturale dell'ufficio studi di Confcommercio, in base all'indicatore Icc (su dati destagionalizzati in quantità). I dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda per consumi sostenuta in larga parte da un nuovo ciclo di acquisti di beni durevoli.

«Attrattori dei consumi nei primi 7 mesi del 2015 sono i beni e i servizi per la mobilità, complici, anche gli aumenti dei carburanti e del trasporto pubblico (+6,2%) - ha detto Bella - e inoltre i beni e servizi per le comunicazioni, dunque apparecchi tecnologici come telefonini e computer (dei quali cresce anche l'import) e i consumi legati al turismo, alberghi e consumazioni fuori casa (+ 1%). Mentre l'aumento di alimentari, bevande e tabacchi è di solo 0,5%».

«I segni meno sono ormai archiviati, c'è il risveglio dei consumi e la fiducia delle imprese e delle famiglie. La ripresa c'è ma la prudenza è d'obbligo», commenta il presidente della confcommercio, Carlo Sangalli. Il presidente dei commercianti quindi ha sollecitato il governo ad agire sulla leva fiscale. «Nei primi sei mesi di quest'anno 35.000 attività commerciali al dettaglio hanno chiuso. Non c'è tempo da perdere, bisogna ridurre con più coraggio le tasse e tagliare l'Irpef da subito nel 2016» ha raccomandato. La Confcommercio, in particolare, chiede l'abolizione totale dell'Imu degli immobili delle imprese. Quello per le tasse sulla casa, «sarà l'unico funerale a cui gli italiani parteciperanno con gioia» ha detto a proposito della promessa del Premier di abolire la tassa sulla prima casa il 16 dicembre. Sangalli ha aggiunto: «Chiediamo la totale deduzione dell'Imu sugli immobili delle imprese, inclusi gli alberghi e negozi».