NAPOLI. "Inaccettabile la deindustrializzazione di Caserta", l'allarme per la Indesit di Carinaro è lanciato da Giuseppe Terracciano, segretario generale della Fim Cisl Campania, e Nicodemo Lanzetta, segretario generale Fim Cisl Caserta. "L’annuncio fatto al Ministero a Roma da Whirlpool, recentemente oggetto di fusione con Indesit, ha praticamente sancito la chiusura dello stabilimento casertano, che comporterà 830 licenziamenti nonché lo smantellamento dell’ indotto - spiegano i due sindacalisti - Come Fim Campania riteniamo immotivato e ingiustificato un tale comportamento, che non trova riscontro né sul piano della competitività né su quello della produttività e dell’affidabilità a seguito dell’accordo faticosamente raggiunto a dicembre 2013. Un accordo brillante che ridefiniva gli assetti degli stabilimenti italiani del marchio, individuando produzioni, carichi di lavoro e addetti anche grazie alle potenzialità professionali e produttive dei lavoratori e del sindacato che non si è sottratto a contribuire per reggere alla competitività globale. In particolare l’Azienda si impegnava a saturare lo stabilimento Casertano trasferendo produzioni da altri stabilimenti e specializzando il sito per la produzione del piano cottura a gas A distanza di poco più di un anno, quello che sembrava un accordo di sistemazione di lungo termine è messo in discussione dalle fondamenta cancellando centinaia di posti di lavoro, in particolare in un tessuto industriale già di per se in forte sofferenza. Come Fim Campania, al fine di far ritornare Whirlpool e Indesit indietro e abbandonare il progetto di chiusura, ci batteremo per contrastare tale scellerato disegno e metteremo in piedi, insieme alla altre OO.SS. disponibili, tutte le iniziative di lotta, con manifestazioni e coinvolgimento della politica, delle istituzioni e della Regione Campania quest’ultima tra l’altro protagonista del progetto 2013. La Campania non può permettersi tale desertificazione industriale, il Governo deve intervenire per cambiare rotta e puntare sullo sviluppo industriale ed investire in manifatturiere nella nostra regione".