MILANO. Terza svalutazione in tre giorni per lo yuan da parte della Banca centrale cinese per rafforzare l'economia. People's Bank of China, ancora una volta senza preavviso, ha "aggiustato" il tasso di cambio giornaliero in ribasso di un altro 1,1% a 6,4010 contro il dollaro Usa. Martedì la banca aveva svalutato la prima volta la moneta cinese dell'1,9%, ieri dell'1,6%. La banca centrale deve ancora confermare l'operazione, ma il cambio è segnalato sul sito ufficiale del China Foreign Exchange Trade System. La terza svalutazione dello yuan era stata prevista dai mercati europei che non ne hanno risentito. Piazza Affari cresce dell'1,4%, Francoforte dell'1,44%, Parigi dell'1,7% e Londra dello 0,7% sulla scia dei mercati asiatici. La Borsa di Tokyo ha assorbito il colpo e, nonostante l'incertezza delle prime battute, ha terminato gli scambi a +0,99%. L'indice Nikkei ha ripreso 202,78 punti fino ad attestarsi a quota 20.595,55. Anche New York ieri sera ha chiuso gli scambi in recupero, con il Dow Jones, l'S&P e il Nasdaq di poco sopra la parità.