L'Airbus precipitato, Mosca non esclude la pista terroristica
Il portavoce del Cremlino: «Nessuna teoria può essere esclusa»
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Lun 02 Novembre 2015 12:26
MOSCA. Solo una forza esterna può aver spezzato in volo l'airbus russo precipitato sabato nel Sinai. Lo ha detto la compagnia proprietaria dell'A321. "L'unica ragione plausibile può essere stata un impatto meccanico sull'aereo", ha detto in conferenza stampa Alexander Smirnov, vice direttore della Kogalymavia, che gestisce i voli con il marchio Metrojet.
Per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a proposito di una pista terroristica nell'incidente, "nessuna teoria può essere esclusa, ma dobbiamo aspettare fino a quando non avremo i risultati dell'inchiesta e astenerci da speculazioni". Secondo gli inquirenti russi, infatti, l'aereo si è spezzato mentre era in volo ma è ancora troppo presto per determinarne le cause anche perché i resti del velivolo sono sparsi su una superficie di 20 chilometri quadrati. Lo Stato Islamico ha rivendicato l'abbattimento. E' intanto arrivato a San Pietroburgo un aereo con le prime 144 salme delle vittime del disastro nella penisola egiziana. Lo ha reso noto la televisione russa RT.
Nell'incidente sono morte tutte le 224 persone a bordo del velivolo della compagnia russa Kogalymavia in volo fra Sharm el Sheikh e San Pietroburgo. Le autorità russe hanno già prelevato il Dna dai familiari delle vittime e procederanno ora all'identificazione. A questo scopo è stata approntata una squadra di 50 specialisti di medicina legale.
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