Mezza Siria conquistata dall'Isis
L'allarme di al-Tadmori: il sito di Palmira non ancora distrutto
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Ven 22 Mag 2015 17:28
ROMA. «Lo Stato islamico non ha distrutto il sito archeologico di Palmira, almeno per ora». Sono queste le ultime notizie che arrivano dall'antica città al centro della Siria che due giorni fa è stata occupata dai jihadisti dell'Is. In un'intervista ad Aki-Adnkronos International, l'attivista Abu Muhammad al-Tadmori, che vive a Palmira, in arabo Tadmor, ricorda che «il regime aveva provveduto a rimuovere la maggior parte dei reperti dal museo della città già diversi giorni prima dell'attacco dell'Isis».
Stando ad al-Tadmori, «il giorno in cui l'Isis ha conquistato la città gli elementi della sicurezza militare che presidiavano il museo hanno caricato due camion di reperti prima di fuggire». Allo stato attuale «non è possibile verificare lo stato in cui si trova il museo, in quanto l'Is ha imposto il divieto di circolazione in quell'area», spiega l'attivista. Quanto ai contatti tra i miliziani estremisti e la popolazione locale, «si limitano a fugaci scambi di parole. L'Isis - aggiunge - ha promesso che attaccherà solo le bande del regime di Assad e chi collabora con esse». Per il resto «sono stati amichevoli con la gente mentre perquisivano le case alla ricerca di elementi del regime», sottolinea.
Per quel che riguarda i detenuti del carcere di Tadmor, l'attivista conferma la notizia del loro trasferimento: «Abbiamo visto con i nostri occhi che il regime ha trasferito i detenuti. In parte - precisa - sono stati collocati su dei pick-up e condotti via passando in mezzo alla città». Successivamente «il canale 'Sama' di proprietà del regime ha dichiarato che si trattava di abitanti di Tadmor che chiedevano di essere armati per difendere la città», spiega l'attivista, sottolineando che un altro gruppo di detenuti «è stato invece trasferito in macchine chiuse verso la sede della sicurezza militare. Per quanto ne sappiamo - aggiunge - nel momento in cui è stato assaltato il carcere era vuoto».
Tadmori avverte poi che la situazione umanitaria in città «è molto critica. Mancano luce e acqua da giorni e le riserve alimentari degli abitanti si stanno esaurendo. Inoltre - conclude - c'è carenza quasi assoluta di medicine».
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