L'incontro in Francia del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio con un esponente dei gilet gialli che inneggiava alla guerra civile è stata "una vera provocazione". E' quanto ha ribadito il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, al Question Time all'Assemblée Nationale, la Camera dei Deputati francese, tornando sulle tensioni diplomatiche con l'Italia.

"Abbiamo richiamato il nostro ambasciatore in Italia. E' una misura temporanea in attesa che, speriamo, si possano avere le spiegazioni necessarie. Vogliamo che le relazioni tra l'Italia e la Francia ritrovino un andamento normale - ha affermato Le Drian -. Per questo ci vuole un rispetto reciproco. Quando ci saranno di nuovo le condizioni ritroveremo un filo normale nelle nostre relazioni e questo nonostante le nostre divergenze con il Governo italiano attuale".

"La Francia - ha continuato Le Drian - purtroppo è stata strumentalizzata da qualche mese dal dibattito politico italiano. Ce ne rammarichiamo. Finora avevamo avuto delle osservazioni misurate, avevamo invitato l'ambasciatre italiana in Francia ad incontrarci per evitare che alcuni paletti non fossero superati. Il vicepremier Luigi Di Maio ha varcato una linea venendo inaspettatamente in Francia per incontrare un gilet giallo, che tra l'altro aveva fatto delle dichiarazioni che inneggiavano alla guerra civile e che parlava di un rovesciamento del governo da parte di militari. E' stata una vera provocazione".

Con l'Italia, rileva Le Drian, "c'è una forte amicizia, abbiamo una storia comune con un grande Paese come l'Italia. Abbiamo importanti scambi con il popolo italiano a livello culturale, economico, industriale. Abbiamo una cooperazione industriale considerevole e auspichiamo che questo rapporto storico continui", sottolinea il ministro.

Ma per il primo ministro italiano Giuseppe Conte, "per quanto riguarda i rapporti con la Francia, sono assolutamente fiducioso che i nostri sistemi culturali, economici e sociali sono così intrecciati, così integrati che non possono essere messi in discussione per un singolo episodio". "Noi siamo un governo pacifista - continua Conte - e il governo francese altrettanto. Il rapporto tra Italia e Francia è solido e antico. L'intreccio è culturale, prima che economico, ed è antico: non può essere messo in discussione da una divergenza, da un dissidio, da una discussione che ci può essere. Poi è sicuro, visto che il vicepresidente Luigi Di Maio lo ha detto pubblicamente, che l'incontro con i Gilets Jaunes lui lo ha fatto come capo, esponente di un movimento politico. Si può discutere: a quel punto entriamo in una logica politica, in cui ognuno può avere la sua valutazione sull'incontro, ma comunque siamo in una logica politica", conclude.