Re Felipe VI firma il decreto per sciogliere il Parlamento
La Spagna torna alle urne il 26 giugno
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Mar 03 Mag 2016 17:23
MADRID. Non c'è più tempo utile per la formazione di un nuovo governo spagnolo, dopo il fallimento, la settimana scorsa, dell’ultimo giro di consultazioni. In mancanza di un accordo in extremis fra i partiti, costringe la Spagna per la prima volta dal ritorno della democrazia a sciogliere le Cortes e tornare alle urne. Il monarca spagnolo Felipe VI non ha infatti proposto alcun candidato per la formazione di un nuovo esecutivo, certificando dunque il ritorno al voto previsto per il prossimo 26 giugno, dove a sfidarsi saranno le quattro forze già protagoniste dell’impasse nato dalle elezioni del 20 dicembre: le due formazioni di destra Partido Popular e Ciudadanos in campo conservatore, i socialisti del Psoe e la sinistra radicale di Podemos in quello progressista. Alle elezioni di dicembre i Popolari del presidente del governo Mariano Rajoy avevano ottenuto 123 dei 350 seggi, seguiti dai socialisti di Pedro Sanchez, 90 seggi, e poi dalla nuova formazione di sinistra, Podemos, che ha avuto 69 seggi. Quindi i liberali di Ciudadanos, 40 seggi.
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