COLOMBO. Mentre il bilancio della strage di Pasqua in Sri Lanka continua a salire, con 321 morti e 521 feriti, e proseguono senza sosta le indagini per capire chi ci sia dietro uno dei più sanguinosi attentati contro una comunità cristiana, arriva la rivendicazione da parte dell'Isis. Una fonte della sicurezza del gruppo ha rivelato all'agenzia Amaq che gli autori delle esplosioni che hanno colpito i cittadini della coalizione internazionale anti-Isis e i cristiani dello Sri Lanka erano "combattenti dello Stato islamico" afferma la nota del gruppo. Nota che, si fa notare, non ha offerto alcuna prova a sostegno della rivendicazione, né al momento sembrano esserci prove certe di un collegamento con l'Isis. Ma continuano anche le polemiche. Gli attacchi avrebbero potuto essere "prevenuti o almeno contenuti" se i rapporti di intelligence fossero stati gestiti correttamente, ha detto il premier dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe.​ Intanto, secondo quanto riferito dal ministro della Difesa cingalese, Ruwan Wijewardene, dall'esito delle prime indagini sarebbe risultato che gli attacchi - in cui, come denuncia l'Unicef, tra le vittime ci sono 45 bambini, il più piccolo dei quali aveva 18 mesi - sono stati condotti da estremisti islamici locali in risposta agli attentati del 15 marzo scorso contro due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda.