Di Maio: «Procedura gara Ilva un pasticcio»
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico risponde a un'interpellanza urgente sulla vicenda in Aula alla Camera
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Ven 20 Luglio 2018 12:46
"La procedura di gara è stata un pasticcio con regole cambiate in corsa". Ad affermarlo il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, rispondendo a un'interpellanza urgente sulla vicenda Ilva in Aula alla Camera. "C'era chi ci prendeva in giro perché stavamo perdendo tempo a studiare 23mila pagine - ha aggiunto -. Invece, abbiamo fatto bene e l'Anac ha confermato tutte le criticità e che le nostre preoccupazioni erano fondate".
Tra le criticità della procedura c'è anche quello dei rilanci, tema "scritto malissimo e in maniera confusa", che ha consentito l'aggiudicazione ad ArcelorMittal rispetto ad AcciaItalia, la cui offerta era "migliore" sul piano ambientale e occupazionale, ha sottolineato Di Maio. Il primo "pasticcio", ha poi evidenziato il ministro, riguarda la tempistica dell'attuazione del piano ambientale e, come ha concluso l'Anac, "ha leso il principio di concorrenza".
"Quando è stata bandita la gara, il 5 gennaio del 2016, chi voleva partecipare alla procedura di gara doveva fare un'offerta che prevedeva di attuare il piano ambientale entro il 31 dicembre dello stesso anno. Capirete bene che questa sarebbe stata un'impresa titanica e poche imprese hanno potuto partecipare" ha sottolineato il vicepremier, spiegando che, successivamente, il termine è stato posticipato di due anni e poi di ulteriori cinque.
"Si è arrivati al 2023, sette anni in più" e questo avrebbe significato "che avrebbero potuto partecipare molte più imprese" e "avremmo potuto avere molte più offerte e miglio, compresa quella di ArcelorMittal" ha detto Di Maio. "Non solo: l'azienda non ha poi neanche rispettato i termini intermedi del piano ambientale e questo di per sé, se confermato, sarebbe bastato ad escluderla".
"E meno male - ha affermato ancora - che quelli prima di noi erano i competenti". Ora, ha proseguito Di Maio, chi ha fatto questa procedura di gara "politicamente ne dovrà rispondere". Il ministro ha poi riferito che chiederà "subito chiarimenti ai commissari" e avvierà "un'indagine all'interno del ministero". Inoltre, "chiederò subito un parere all'Avvocatura dello Stato", ha annunciato. "Non possiamo continuare a fare finta di niente" e "intendiamo andare fino in fondo per fare chiarezza".
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