Per l'Italia, le porte dell'Europa sono aperte. Lo ha ricordato ieri il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, sottolineato come il dialogo con Roma sia un imperativo. E stasera il premier Giuseppe Conte lo terrà a mente quando siederà al tavolo con Jean Claude Juncker per la cena di lavoro organizzata a Bruxelles, a palazzo Berlaymont. I due sono d'accordo per vedersi alle 19.30, subito dopo il faccia a faccia del presidente della Commissione europea con la premier britannica Theresa May, in vista del Consiglio europeo sulla Brexit che si terrà domani.

Stasera Conte sarà accompagnato dal ministro dell'Economia Giovanni Tria, mentre con Juncker dovrebbero esserci Moscovici e il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. Portata principale, neanche a dirlo, la procedura d'infrazione dopo la bocciatura della manovra. La missione sarà arrivare a un negoziato con l'Ue chiedendo "tempi molto distesi" per la manovra, si parla di sei mesi, prima di attuare la procedura di infrazione per deficit eccessivo. La scommessa è che nel frattempo l'economia riprenderà a girare, favorita dalle misure per gli investimenti previste in manovra. Il governo non intende rinunciare alle riforme, pur aprendo a eventuali rimodulazioni.

Conte ha spiegato che stasera all'Ue ribadirà la convinzione nella manovra, evidenziando che con Juncker "negozieremo a oltranza nella misura in cui siamo disponibili a un dialogo costruttivo. Negozieremo e avremo vari argomenti su cui discutere". Quindi ha aggiunto: "Quando uso le parole non le uso a vanvera. Noi siamo convinti che nell'interesse dell'Italia e dell'Ue questa negoziazione, questo dialogo debba mantenersi aperto".

Anche a Bruxelles, del resto, sono pronti al dialogo. Sulla manovra, la Commissione vuole essere certa "che ci sia un dialogo positivo e appropriato" con Roma, come ha rimarcato giorni fa anche il vicepresidente della Commissione Europea Jyrki Katainen. La soluzione, sembra evidente, non può che arrivare tramite il confronto.

E sul fatto che il dialogo sia la via irrinunciabile è d'accordo anche il vicepremier Luigi Di Maio che ha ribadito di voler "provare un dialogo a oltranza con tutti i commissari europei e con la Commissione europea", sicuro che alla fine, "quando si vedranno le misure, tutti capiranno". Mentre il suo omologo Matteo Salvini ha ribadito che la manovra "non è un pacchetto chiuso ma non ci possono chiedere di togliere soldi agli italiani, e per quanto mi riguarda di non smantellare la legge Fornero". "Non credo che Bruxelles si occuperà di "0,' - ha osservato il vicepremier - all'Europa interessa una Italia che cresce. Sanzioni e ricatti non servono né all'Italia né all'Unione europea". Poi ha ironizzato: "Speriamo che oggi non sia un black saturday".