ROMA. Salta la sfida in tv tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi prevista per martedì. "Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia - scrive Di Maio in un post su Fb - ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione".

Renzi su Twitter, rivolgendosi direttamente al candidato premier dei 5 Stelle, commenta così la decisione: "Di Maio: hai scelto la data, la TV, il conduttore. E adesso scappi? Un #leader non fugge".

Nel post su Fb il vicepresidente della Camera scrive: "Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centrosinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor - sottolinea - non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l'indifferenza che genera l'astensione".

E su Facebook Renzi replica: "Di Maio mi ha sfidato a un confronto televisivo. Ha scelto la data, dopo il 5 novembre. Ha scelto la rete TV, La7. Ha scelto il conduttore, Floris. Ha fatto tutto lui". "Io ho semplicemente accettato perché Di Maio è il leader del Movimento 5 stelle che in tutti i sondaggi se la batte con il Pd per il primo posto nel proporzionale. E siccome due milioni di italiani mi hanno chiesto sei mesi fa di guidare il Pd, ho pensato fosse un gesto di rispetto accettare un confronto pubblico e trasparente davanti agli italiani. Mi sembra un modo giusto e onesto di far politica", prosegue il segretario del Pd.

"Oggi Di Maio scappa. Da giorni sapevamo che stavano litigando al loro interno dopo i precipitosi tweet dell'onorevole campano. Che avevano paura - scrive ancora Renzi- Ma non credevamo che arrivassero al punto di fuggire così. Mi spiace. Da padre prima che da politico. Di Maio potrebbe essere il nuovo presidente del Consiglio, se vinceranno loro. Mi spiace per i miei figli pensare che gli italiani rischino di essere guidati da un leader che è senza coraggio. Che ha paura di confrontarsi. Che inventa scuse ridicole".

Renzi aggiunge ancora: "Chi è il leader del Pd lo decidono le primarie, cioè la democrazia interna. Non lo decidono le correnti, non lo decide il software di un'azienda privata, non lo decide Di Maio. Lo decide un popolo meraviglioso che viene ogni giorno insultato sul web da profili falsi e odiatori veri".

"La loro fuga nasce dalla paura, tutto qui. Avevo preso l'impegno con Giovanni Floris di partecipare a questa trasmissione. Io ci sarò, lo stesso. E risponderemo su tutto, dalla Sicilia alle tasse, dai vaccini alle banche, dall'economia alla politica estera. So di giocare in trasferta. Ma un leader che vuole governare l'Italia deve far fronte a enormi sfide: terrorismo internazionale, sicurezza globale, disoccupazione, lotta alla corruzione". "Se un leader che vuole governare l'Italia con queste sfide ha paura di uno studio televisivo, semplicemente non è un leader. A domani, alle 21.30, su La7: se Di Maio ha un sussulto di dignità lo aspettiamo in studio. Altrimenti faremo con i giornalisti", conclude Renzi.

Il confronto dunque è ufficialmente saltato. Una nota dell'ufficio stampa di diMartedì su La7 fa sapere che domani alle 21.15 lo spazio politico della trasmissione sarà dedicato ad un'intervista di Giovanni Floris a Renzi. Sembra sfumare quindi anche l'ipotesi, circolata subito dopo l'annullamento del confronto, di un duello alternato, non diretto tra Renzi e Alessandro Di Battista.