ROMA. Gli organi politici «possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali», mentre i pensionati interessati «le iniziative che reputano necessarie». Il presidente della Corte Costituzionale Alessandro Criscuolo torna, con una nota, sulla sentenza che ha bocciato il blocco della rivalutazione degli assegni per fare chiarezza sulla reale portata del provvedimento e replicare alle indiscrezioni su alcune interpretazioni attribuite alla Corte stessa. «In relazione alle notizie di stampa che attribuiscono alla Corte dichiarazioni in merito alla natura "autoapplicativa" della decisione numero 70, il Presidente - si legge nella nota - precisa che la Corte non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo».

 
«Le sentenze della Corte che dichiarano la illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge - continua la nota- producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Da quel momento gli interessati possono adottare le iniziative che reputano necessarie e gli organi politici, ove lo ritengano, possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali».