ROMA. «I richiedenti asilo si accolgono, i migranti economici vengano rimpatriati». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso del vertice a Palazzo Chigi con i presidenti delle Regioni sull'emergenza migranti. «Rinfacciarsi il passato, vedi Dublino II, non porta a niente», ha scandito il premier secondo quanto si è appreso, ma sul tema dei migranti c'è anche un altro modo di procedere, quello «di provare insieme a risolvere un problema». Ha sottolineato Renzi: «Per noi gli immigrati in mezzo al mare si salvano» e «siamo orgogliosi e grati per quello che ha fatto l'Italia». Però è indispensabile "condivisione in Europa» e sotto questo profilo «più il Paese è compatto meglio è».

Nel corso del suo intervento il presidente del Consiglio ha ribadito il concetto che «la Sicilia è frontiera non solo d'Italia ma d'Europa», di un'Europa che «finalmente riconosce il problema» e quindi «si apre una finestra di opportunità». In ogni caso in tema di accoglienza «ci vogliono soluzioni che rispondano a requisiti etici e a criteri di ragionevolezza», per cui «i richiedenti asilo si accolgono, i migranti economici vengano rimpatriati». «Siamo un Paese serio - ha sottolineato Renzi - solido, la cui risposta sul tema dell'immigrazione deve essere condivisa e congiunta».

Arrivando a Palazzo Chigi per l'incontro con sull'immigrazione, il governatore del Veneto, Luca Zaia, aveva invitato i prefetti a «ribellarsi ‎e rispettare le istanze dei territori, rappresentare nel mio caso i veneti fino in fondo, e non rispondere neanche più al telefono al governo».

Poi, al termine dell'incontro, ha ribadito: «Da parte nostra continuiamo a dire no. Dal vertice di oggi non sono emerse grosse novità, ci aspettavamo di sentire di avere relazioni internazionali forti per aprire nuovi campi per la prima accoglienza direttamente in Africa e risolvere il problema alla fonte». Zaia contesta «l'approccio nel dire che a causa della Lombardia e del Veneto l'Italia è meno forte in Europa. Io penso che le polemiche di mafia capitale abbiano indebolito il governo sul fronte della trattativa europea, al di là di questo il nostro intento è aiutare gli immigrati a casa loro».

«È positivo che questa riunione sia stata convocata - ha affermato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti - ma non possiamo definirla soddisfacente. Renzi ha detto che ci relazionerà dopo il Consiglio europeo. Il tema, dal nostro punto di vista, resta quello dell'esecutività dei rimpatri e la questione dei flussi: c'è molto da fare». Toti ha precisato che sul cosiddetto piano B «non ci sono dettagli».

Si è trattato invece di un «incontro positivo» per il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. «Abbiamo ribadito le nostre posizioni a cominciare dalla necessità di accorciare i tempi per le persone che chiedono asilo - ha spiegato - Abbiamo dato la disponibilità a costruire insieme gli hub regionali e abbiamo già fatto avere al Viminale alcune disponibilità».

A Palazzo Chigi, all'inizio del vertice sui migranti tra governo ed enti locali, c'è stato un siparietto tra Renzi e Zaia, con il premier che ha chiamato il presidente del Veneto «compagno Zaia». Il governatore della Liguria Giovanni Toti è arrivato in ritardo, a riunione iniziata, e si è seduto al posto della Provincia autonoma di Trento. Il governo è presente, oltre che con il premier, con il ministro Alfano, i sottosegretari Gozi, De Vincenti e Bressa.